martedì 10 dicembre 2013

Verificare l’allineamento delle partizioni sugli Ssd | PC Professionale

Verificare l’allineamento delle partizioni sugli Ssd | PC Professionale:

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Verificare l’allineamento delle partizioni sugli Ssd

9 Dicembre 2013 di   
DomandaSeguendo le indicazioni dell’articolo “Un Ssd per ridare vita al vecchio computer” pubblicato nel numero di settembre 2013 della rivista, ho utilizzato Partition Alignment Tool 3 per verificare il corretto allineamento dell’Ssd Samsung 830. Ho montato questa unità da qualche mese come disco d’avvio del mio portatile, dopo aver clonato l’hard disk precedente con Acronis TrueImage 2013. Questo software aveva mostrato qualche incongruenza: la voce del menu relativa agli Ssd, che compare avviandolo da pendrive Usb, non è attiva se il software è lanciato da disco fisso. A tal proposito, la documentazione del programma suggeriva di verificare se il disco fosse allineato e proponeva una procedura per ovviare al problema. Con grande sorpresa, Partition Alignment Tool mi ha informato che non c’era nulla da allineare. Ho già contattato Paragon, che mi  ha proposto di acquistare la versione aggiornata del software, ma è una spesa che, visti i risultati, non intendo sostenere. Quale dei due software non funziona correttamente? Ha ragione Paragon oppure Acronis? Esiste un software in versione demo che segnali preventivamente se le partizioni dell’Ssd debbano essere allineate?
Lo script DiskAlign consente di verificare in modo semplice e automatico il corretto allineamento delle partizioni sulle unità Ssd.
Lo script DiskAlign consente di verificare in modo semplice e automatico il corretto allineamento delle partizioni sulle unità Ssd.
Risposta: L’allineamento delle partizioni alla struttura della memoria flash è un’operazione che deve essere eseguita una sola volta, al momento dell’installazione del sistema operativo o dopo la clonazione di una partizione d’avvio preesistente. Una volta posizionato il primo settore della partizione in corrispondenza del blocco della memoria flash, l’unità Ssd sarà in grado di funzionare con la massima efficienza e non sarà necessario eseguire altre operazioni di manutenzione fino a quando non sarà alterata la struttura delle partizioni. Ovviamente, se si cancella e si ricrea la partizione o si esegue una nuova clonazione del disco d’avvio, l’allineamento dovrà essere ripetuto. Pertanto, se il lettore ha già provveduto ad allineare la partizione al momento della clonazione con Acronis TrueImage è normale che Partition Alignment Tool non evidenzi il bisogno di eseguire ulteriori operazioni. Le unità Ssd dovrebbero contenere un’unica partizione e, visualizzandone l’offset tramite un software di partizionamento (dal semplice DiskPart ai più raffinati Ranish Partition Manager ed Easeus Partition Master), si può verificare l’allineamento in modo abbastanza semplice. Tutti i sistemi operativi di Microsoft, a eccezione di Windows 7 e 8, creano le partizioni con un offset di 63 settori. Invece, per garantire l’allineamento alla memoria flash è necessario un offset che sia potenza di 2, quindi 1.024, 2.048 e così via. Esaminando questo parametro si potrà quindi accertare se la partizione sia o no allineata. Per i più pigri, che non vogliono eseguire manualmente questa procedura, è stata sviluppata un’utilità apposita che esegue questa operazione: lanciando lo script DiskAlign, scaricabile gratuitamente da www.tcpdump.com, si potrà conoscere lo stato di allineamento delle partizioni di tutti gli hard disk installati nel sistema.

Errore 0×80050570 durante l’installazione di Windows 8 | PC Professionale

Errore 0×80050570 durante l’installazione di Windows 8 | PC Professionale:

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Errore 0×80050570 durante l’installazione di Windows 8

10 Dicembre 2013 di   
DomandaSono in possesso di un netbook Asus EeePc 1215B con Windows 7 Home Premium preinstallato e per renderlo più veloce ho acquistato e montato un Ssd 840 Pro da 120 Gbyte di Samsung. Quando ho tentato di reinstallare il sistema operativo, è comparso il codice d’errore 0×80070570. Ho seguito la procedura suggerita utilizzando diversi pendrive Usb e le immagini di Windows 8, ma il risultato non è cambiato. I Dvd da cui ho recuperato le immagini sono originali e l’installazione è avvenuta regolarmente su altri Pc dotati di un lettore ottico. Ho provato anche a creare l’immagine Iso a bassa velocità senza alcun miglioramento. Come posso risolvere il problema e portare a termine l’installazione del sistema operativo?
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Le cause più comuni dell’’errore 0×80070570 durante l’installazione di Windows 8 sono un’immagine Iso danneggiata o un Dvd-R non masterizzato in modo corretto.
Risposta: L’errore 0×80070570 appare quando la procedura d’installazione di Windows rileva un’anomalia nei file utilizzati per il caricamento del sistema operativo. Le sue cause più comuni sono un’immagine Iso danneggiata o un Dvd-R non masterizzato in modo corretto. Giustamente, il lettore si è procurato una nuova copia del file Iso e ha ripetuto la registrazione del supporto Dvd-R a bassa velocità, ma nonostante questo l’errore si è ripresentato. Avendo escluso che l’origine del problema fosse il supporto d’installazione, l’errore potrebbe dipendere dall’hardware del portatile, in particolare dalla memoria Ram. Consigliamo, perciò, di eseguire un test approfondito con l’utilità diagnostica MemTest+ e, se fossero rilevate anomalie, si dovrebbe sostituire il modulo Sodimm del netbook. Allo stesso modo, se fossero state installate espansioni di memoria rispetto alla configurazione originale del netbook, collocate nuovamente il modulo Sodimm originale e ritentate l’operazione. Se anche questa operazione non desse buon esito, pulite la memoria Cmos e ripristinate la configurazione predefinita del Bios. Alcune combinazioni particolari delle impostazioni del controller Serial Ata, infatti, possano causare l’errore 0×80070570. Provate quindi a modificare i parametri operativi del controller impostandolo in modalità Ahci o Ide compatibile e ripetete la procedura d’installazione. In base alle informazioni riportate nei forum tecnici, seguendo i suggerimenti elencati la maggior parte degli utenti è riuscita ad aggirare il problema e a portare a termine con successo l’installazione di Windows.

martedì 12 novembre 2013

Trovare la password di Facebook, con Free Facebook Password Recover

Trovare la password di Facebook, con Free Facebook Password Recover:

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Trovare la password di Facebook, con Free Facebook Password Recover


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So che questo argomento fa gola a molti, e il motivo è ovvio. Chi non vorrebbe infatti poter accedere al profilo Facebook di una persona in particolare, fidanzata, moglie, marito o amico del cuore che sia?
Sicuramente tutti! Ma quello che vado a descrivervi oggi non è un programmino per 'crackare', come si dice nel gergo degli hacker, una password Facebook di qualsivoglia profilo, ma piuttosto per recuperare la nostra password, magari perché dimenticata o persa.

Il suo funzionamento è tanto semplice quanto efficace. Il programma infatti preleva tutte le informazioni relative all'account facebook memorizzate nei principali browser eventualmente installati nel pc: IE7, IE8, Firefox 3.5, 3.6, 4.0, 5.0, Safari, Google Chrome, Google Chrome e altri minori.

In altre parole riesce a decriptare la password salvata nel file di registro.
Il programma mostra solo due caratteri della password, ma comprando la versione completa non avremo più questo limite.
In sintesi si tratta di uno strumento efficacissimo, con un'interfaccia grafica snella e chiara, che sicuramente saprà toglierci dai guai in più di un'occasione.

venerdì 25 ottobre 2013

Modalità Provvisoria Windows 8

Modalità Provvisoria Windows 8:

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Modalità Provvisoria Windows 8

Scritto da Luca Alessi – 5 settembre 2012 – 16:28
Avviare la modalità provvisoria in Windows 8 implica una procedura leggermente diversa da quella utilizzata per XP, Vista e Windows 7. In questa guida andremo a scoprire come entrare nel boot Windows, e quindi avviare la modalità provvisoria all’accensione del pc e non solo.
Esiste infatti una procedura alternativa che potrebbe tornare utile agli utenti in diverse situazioni, magari riuscendo a risolvere un problema senza dover necessariamente utilizzare un tasto specifico della tastiera e rischiare uno stallo. Essendo però questi concetti articolati andiamo prima di tutto a spiegare come avviare la modalità provvisoria su Windows 8 nel modo più semplice.
Come avviare modalità provvisoria su Windows 8? Il nuovo sistema operativo ha un boot d’avvio molto più veloce, per questo il tempo di operatività effettiva è stato sensibilmente ridotto. Ma non per questo siete esulati dalla possibilità di accedere al boot direttamente all’avvio. In precedenza bastava premere F8 per accedere alle opzioni di avvio, in questa nuova versione l’operazione non è più eseguibile in questo modo.
In teoria è possibile accedere alle opzioni di avvio di Windows 8 premendo la combinazione di tasti Shift + F8, questo sistema però non sembra funzionare sempre. Diventa quindi utile conoscere quali sono le alternative per visualizzare le opzioni di avvio e accedere alla modalità provvisoria di Windows 8
Vediamo quali sono le tre possibilità tramite cui è possibile accedere alla modalità provvisoria in Windows 8.
Come prima cosa, è necessario notare come le opzioni di avvio siano chiamate adesso Advanced boot options.
Il primo modo per accedere a queste opzioni è rappresentato dal menu PC Settings.
-Premere la combinazione di tasti Win + I
-Cliccare l’opzione Change PC Setting presente nella barra che viene mostrata.
-Selezionare General nel menu presente nella parte sinistra.
-Cliccare Restart now nella sezione Advanced start up.
Il secondo metodo è ancora più veloce.
-Premere la combinazione di tasti Win + I per visualizzare la barra.
-Cliccare Power, premere e tenere premuto il tasto Shift e cliccare l’icona Restart.
L’ultimo metodo richiede richiede l’utilizzo della linea di comando.
-Premere la combinazione di tasti Win + R e digitare il comando shutdown /o /r nel modulo che viene mostrato.
-Prmere Invio
Una volta eseguita una di queste operazioni, il computer si riavvierà e mostrerà le opzioni avanzate di avvio.
Tramite queste opzioni è possibile accedere alla modalità provvisoria di Windows 8.
La modalità provvisoria rappresenta una funzionalità importante visto che permette risolvere molti problemi, è quindi importante sapere come accedere in modo semplice e veloce.

OS X 10.9 Mavericks, 12 trucchi e consigli per il nuovo sistema - macitynet.it

OS X 10.9 Mavericks, 12 trucchi e consigli per il nuovo sistema - macitynet.it:

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OS X 10.9 Mavericks, 12 trucchi e consigli per il nuovo sistema

 | 25/10/2013
  • Avete appena installato il nuovo sistema operativo OS X 10.9 Mavericks? Vi proponiamo alcune scorciatoie, semplici trucchi e consigli che permettono sin da subito di sfruttare al meglio il nuovo sistema operativo della Mela>OS X 10.9 Mavericks è il nuovo sistema operativo di Apple, scaricabile gratuitamente da Mac App Store. In questo articolo trovate 12 trucchi e consigli per usare l’ultimo sistema operativo di Cupertino: ricordiamo che Macitynet ha già pubblicato la recensione di OS X 10.9 Mavericks. Sia la recensione che i trucchi e i consigli sono estratti dalla guida completa: OS X 10.9 Mavericks iGuida disponibile su iBooks Store a 2,99 euro.>1) Nella sezione “Monitor” delle Preferenze di Sistema non compare più la voce “Rileva”, utile per identificare un monitor esterno connesso dopo l’accensione del Mac. Per far ricomparire questa voce basta in questa finestra tenere premuto il tasto Alt>2) Eventuali applicazioni che sfruttano eccessivamente le CPU possono essere individuate sui notebook facendo click sull’icona batteria nella barra dei menu. Sono elencate come “Applicazioni che usano potenza nominale”.>Dizionario italiano su Mavericks3) Il dizionario integrato nel sistema è ora anche disponibile in lingua italiana. Digitando ad esempio una parola in Spotlight è possibile richiamare le definizioni. Il Dizionario permette di cercare parole nelle app, nelle pagine web e nei documenti. La versione italiana è curata da Oxford University Press.>4) Nel Finder per aprire nuovi pannelli basta premere CMD-T; per chiuderli CMD-W; per spostarsi da un pannello all’altro premere CTRL-TAB; per chiudere finestre e i pannelli aperti tutti insieme CMD-ALT-W.>5) I pannelli possono essere spostati (trascinandoli da una zona all’altra della finestra singola) o aperti in modo indipendente trascinandoli verso l’esterno.>6) Dal menu “Composizione” del Finder è possibile richiamare la voce “Caratteri speciali” e da qui visualizzare anche i caratteri emoji.>Emoji su Mavericks>7) Nelle precedenti versioni di OS X era possibile aumentare la dimensione del cursore dalla sezione accessibilità̀ del sistema; è possibile farlo anche ora ma i passaggi sono diversi: è necessario selezionare da Accessibilità̀ la voce “Monitor” e da qui modificare la dimensione del cursore. Il cursore più̀ grande è comodo soprattutto per gli utenti che usano monitor e TV di grandi dimensioni.>>8) Un terzo schermo con AirPlay: con Mavericks è possibile usare un televisore HD come secondo display, sfruttando Apple TV e Airplay è possibile pilotare non solo due monitor ma trasformare una HDTV in un terzo display indipendente. >9) Se il vostro setup include più̀ monitor è come sempre possibile pilotarli ma ora è anche possibile trascinare elementi da una finestra all’altra anche se queste sono aperte in full screen su due monitor diversi (esempio una foto di iPhoto visualizzata in un monitor verso la presentazione Keynote in preparazione sull’altro).>10) OS X 10.9 Mavericks gestisce nativamente i filmati girati a 120 fps e 720p dell’iPhone 5s. Il nuovo iPhone, permette di riprodurre le scene a un quarto della velocità, funzione prevista anche dal QuickTime di Player del sistema operativo per Mac. La versione inclusa in OS X 10.8 Mountain Lion non offre però di serie funzioni per gestire lo slow motion, quella inclusa in OS X 10.9 Mavericks, sì. Essendo supportata a livello di sistema con QuickTime, anche altre applicazioni saranno in grado di gestire tale caratteristica. Il SoC A7 integrato nell’iPhone 5s, offre un autofocus due volte più̀ veloce rispetto a prima, scatti più̀ rapidi e consente di riprendere video con frame rate superiori. Il frame rate esatto di iPhone è esattamente 119,98 fps.>11) Aggiornamenti automatici delle app. Aprendo la sezione “App Store” in Preferenze di Sistema, è ora possibile selezionare la voce “Installa aggiornamenti app”.  Questa funzione, similarmente a quanto è possibile fare sui dispositivi iOS, permette di aggiornare automaticamente tutte le applicazioni man mano che per queste sono rilasciate nuove versioni. L’opzione può essere comoda in alcuni casi (avremo sempre la certezza che le applicazioni siano sempre aggiornate in automatico), scomode in altre (a volte è meglio aspettare qualche giorno prima di installare aggiornamenti di applicazioni; in alcuni casi, particolari bug vengono scoperti dopo il rilascio dell’aggiornamento e quando sono testati da un numero maggiore di persone). Impostate l’opzione come preferite.
    CartellaLiberia >12) A partire da OS OS X 10.7 Lion, Apple ha nascosto la Libreria utente (la cartella che si trova nel percorso Utenti->nomeutente->Libreria). Se avete la necessità di accedere a questa cartella (esempio per cancellare le preferenze di un’applicazione), potete farlo tenendo premuto il tasto Alt e scegliendo dal Finder il menu Vai: tra le scorciatoie accessibili, comparirà anche la Libreria utente. Con OS X 10.9 Mavericks è possibile rendere sempre visibile questa cartella. Portatevi nella vostra cartella Inizio, selezionate dal menu “Vista” del Finder la voce “Mostra Opzioni Vista” (cmd-J) e barrate (mettete il segno di spunta) alla voce “Mostra cartella Libreria”.>
    >OS X 10.9 Mavericks iGuida Aggiornamento e Novità, come tutti i libri di Apto, costa 2,99 euro ed è disponibile per ora solo in formato multimediale multitouch, quindi compatibile con iPad e ovviamente con iBook su Mavericks.  Si compra a partire da qui.

    martedì 22 ottobre 2013

    OS X Mavericks è gratuito e aumenta l'autonomia dei Mac - Tom's Hardware

    OS X Mavericks è gratuito e aumenta l'autonomia dei Mac - Tom's Hardware:

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    OS X Mavericks è gratuito e aumenta l'autonomia dei Mac

    di Manolo De Agostini, 22 ottobre, 2013 19:59

    Apple rende disponibile, da oggi, la nuova versione del sistema operativo OS X. Mavericks porta oltre 200 novità ed è gratuito.

    Apple ha annunciato che OS X Mavericks (OS X 10.9) è disponibile gratuitamenteda oggi sul Mac App Store. Gli utenti possono effettuare senza costi l'aggiornamento a Mavericks da OS X Snow Leopard, Lion o Mountain Lion. Questo significa che potete aggiornare anche dei prodotti del 2007. Una mossa che ha tutta l'apparenza - e la sostanza - di stoccata a Microsoft, che proprio nei giorni scorsi ha introdotto Windows 8.1, gratuito solo per gli utenti Windows 8.
    Con più di 200 novità, grandi e piccole, OS X Mavericks porta ad esempio le app iBooks e Mappe sui computer della Mela, include una nuova versione di Safari con la funzione Link condivisi, che unisce i link pubblicati dalle persone che seguite su Twitter e LinkedIn per permettervi di accedere più facilmente a nuovi contenuti, offre un supporto ottimizzato per gli schermi multipli, introduce i pannelli e i tag del Finder.
    OS X Mavericks dà accesso anche un Calendario più intuitivo, che propone una stima dei tempi di percorrenza fra un appuntamento e l'altro, e persino una mappa con le previsioni meteo; non mancano le notifiche interattive, per rispondere a un messaggio, a una chiamata FaceTime o eliminare un'email senza uscire dall'app che si sta usando.
    C'è anche iCloud Keychain, che memorizza in sicurezza nomi utente e password per l'accesso ai siti web, i numeri delle carte di credito e le password delle reti Wi-Fi, e li invia a tutti i dispositivi dell'utente, evitando così la fatica di ricordarli tutti a memoria.
    Mavericks include nuove tecnologie che incrementano le prestazioni e migliorano l'autonomia del Mac. Timer Coalescing e App Nap permettono di risparmiare energia e ridurre i consumi. La funzione di compressione della memoria mantiene il Mac reattivo. Mavericks migliora le prestazioni grafiche grazie al supporto ottimizzato per OpenCL e all'allocazione dinamica della memoria video.
    Secondo Craig Federighi, vicepresidente senior della divisione Software Engineering di Apple, le migliorie apportate a Mavericks permettono di guadagnare un'ora di autonomia extra di navigazione web sugli ultimi MacBook Air. Il dato sale a 1,5 ore se si parla di riproduzione di video.  
    "Vogliamo che tutti gli utenti Mac possano contare sempre sulle funzioni più recenti, le tecnologie più evolute e la sicurezza più affidabile. Riteniamo che il modo migliore per farlo sia dando vita a una nuova era per il software, dove gli aggiornamenti del sistema operativo saranno gratuiti", ha aggiunto Federighi.
     

    giovedì 10 ottobre 2013

    Vittorio Bertola - Unire vari PDF in un solo file in Mac OS X

    Vittorio Bertola - Unire vari PDF in un solo file in Mac OS X:

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    UNIRE PDF IN MAC OS X
    Questo è un piccolo trucco che non tutti conoscono: può capitare di avere numerosi file PDF - ad esempio singole pagine risultanti da una scansione - e di doverli unire in un solo file PDF con più pagine. Esistono in rete vari programmi adatti allo scopo, ma è possibile farlo direttamente con Anteprima, il visualizzatore di file incluso in Mac OS X (io ho provato con quello di Mac OS X 10.5, non so se funzioni anche nelle versioni precedenti).
    Aprite in Anteprima il file PDF che volete mettere per primo nel documento finale; se non è già visibile, fate comparire la barra laterale verticale di destra nella quale vengono mostrate le miniature delle varie pagine del documento, premendo Shift-Cmd-D oppure selezionando Barra laterale nel menu Vista.
    Ora aprite il secondo file PDF della serie, e posizionate il cursore sul piccolo simbolino della pagina che trovate in alto nella barra del titolo della finestra, proprio accanto al nome del file. Quel simbolino può essere trascinato! Usate il mouse/trackpad per trascinare il simbolino, fino a posizionarlo all'interno della barra laterale nella finestra dell'altro documento PDF: potrete posizionare il secondo documento nel punto desiderato tra le varie pagine del primo, ad esempio in fondo.
    A questo punto, il primo documento conterrà la somma dei primi due. Se avete altri documenti PDF da unire, procedete a trascinarli nel primo documento allo stesso modo del secondo. Quando avete finito, non dimenticate di salvare il documento congiunto: potete selezionare Registra con nome se volete memorizzarlo con un nome diverso da quello originale del primo documento, evitando così di sovrascriverlo.

    lunedì 7 ottobre 2013

    32 bit vs. 64 bit: le differenze tra le due architetture

    32 bit vs. 64 bit: le differenze tra le due architetture:

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    32 bit vs. 64 bit: le differenze tra le due architetture

    32 bit vs. 64 bit: le differenze tra le due architetture

    di Michele Nasi (07/09/2010style="background-color: black;)


    Tra le domande poste più frequentemente dagli utenti vi è la seguente: che differenze ci sono tra le versioni a 32 bit e quelle a 64 bit dei sistemi operativi Windows? Cerchiamo di fornire una risposta quanto più possibile puntuale senza scivolare in troppi tecnicismi.
    Iniziamo col chiarire che le nostre osservazioni, pur essendo incentrate sul più recente tra i sistemi operativi Microsoft – Windows 7 – hanno comunque validità generale. Ogni versione di Windows 7, fatta eccezione per la Starter, è disponibile sia a 32 che a 64 bit.

    I termini 32 bit e 64 bit indicano le differenze relative alla gestione delle informazioni da parte del processore installato sul personal computer. Generalmente con gli aggettivi 32 e 64 bit ci si riferisce alla "larghezza" del formato standard di una variabile semplice all'interno di una certa architettura hardware. E ciò di solito rispecchia anche la dimensione dei registri interni del microprocessore (CPU). Le dimensioni del bus dati (le connessioni elettriche usate per trasportare le informazioni; utilizzabile da parte di tutti i componenti del sistema sia in lettura che in scrittura) e del bus indirizzi (bus mediante il quale la CPU stabilisce in quale indirizzo andare a leggere oppure a scrivere dati: sia le celle di memoria RAM che le periferiche vengono divise in zone, ognuna delle quali dotata di uno specifico indirizzo) possono essere differenti purtuttavia quando un'architettura è definita a 64 bit, ha certamente i registri della CPU larghi appunto 64 bit e gestisce dati di tale dimensione sia internamente che esternamente.

    Le versioni di Windows a 64 bit sono capaci di utilizzare quantitativi di memoria più ampi rispetto alle versioni a 32 bit del sistema operativo. In particolare, almeno in via teorica, Windows x64 sarebbe in grado di gestire sistemi dotati di 2^64 bytes di memoria RAM (pari a circa 16 exabytes). Si tratta di un valore superiore di circa 4 miliardi di volte rispetto al limite di 4 GB di RAM sino al quale si possono spingere le versioni a 32 bit del sistema operativo.
    Nella pratica, le versioni a 64 bit di Windows 7 possono supportare un differente quantitativo di memoria RAM:
    Windows 7 Home Basic: 8 GB
    Windows 7 Home Premium: 16 GB
    Windows 7 Professional: 192 GB
    Windows 7 Enterprise / Ultimate: 192 GB

    Per superare, sui sistemi a 32 bit, la limitazione dei 4 GB, le versioni di Windows destinate alle grandi aziende supportano da tempo la tecnologia PAE (Physical Address Extension), caratteristica integrata da anni nelle CPU Intel ed AMD. L'architettura hardware di tali processori x86 consta di alcune linee aggiuntive nel bus degli indirizzi per la selezione della memoria aggiuntiva: in questo modo, la dimensione dell'indirizzo fisico viene portata da 32 a 36 bit.
    Una disamina dei quantitativi di memoria RAM supportati da tutte le versioni di Windows (da Windows 2000 a Windows 7), è pubblicata in questo documento ufficiale Microsoft.

    Se l'ampia dotazione di memoria RAM è stato uno dei fattori principali che ha influenzato la scelta di una macchina, la scelta di una versione a 64 bit di Windows 7 è praticamente obbligata. Fatta eccezione per il quantitativo di memoria RAM e per lo spazio su disco leggermente maggiori che Windows 7 x64 richiede rispetto alla versione a 32 bit, le differenze dal punto di vista delle funzionalità offerte sono nulle. Val la pena ricordare, invece, alcuni aspetti riguardanti Windows x64:
    le versioni a 64 bit di Windows richiedono driver di periferica a 64 bit. Ciò significa che i driver a 32 bit non funzioneranno.
    Windows x64 accetta solamente driver "kernel mode" firmati digitalmente.Tutti i driver concepiti per le versioni a 64 bit di Windows 7 e di Windows Server 2008 R2 debbono essere obbligatoriamente dotati di una firma digitale (Software Publishing Certificate) rilasciato da un'autorità di certificazione riconosciuta. Il driver "kernel mode" dovrà essere quindi già firmato oppure si dovrà aver accesso ad unSoftware Publishing Certificate utilizzabile per firmare autonomamente il driver. Nel caso in cui di provvedesse a firmare un driver "kernel mode" a 64 bit in modo non corretto, il driver stesso non verrà caricato o comunque non andrà in esecuzione (se il driver è richiesto per l'avvio del personal computer, questo potrebbe non avviarsi).
    le applicazioni a 32 bit funzioneranno come se fossero in esecuzione su un sistema x86. Si chiama WOW64 (Windows On Windows 64bit) il sottosistema in grado di far funzionare senza problemi le applicazioni a 32 bit sulle versioni a 64 bit del sistema operativo di Microsoft. WOW64 riesce a garantire ottimi risultati, fatta eccezione per quei programmi che tentano di integrarsi con la shell di Windows (software per la sicurezza, utilità,...).
    A questo indirizzo è possibile trovare un elenco delle applicazioni che Microsoft ha verificato essere compatibili con Windows 7 ed, in particolare, con le versioni del sistema operativo a 64 bit.
    con più memoria, le applicazioni a 32 bit sono più veloci. Oltre i 4 GB, un sistema Windows x64 può agevolare una più rapida esecuzione anche delle applicazioni a 32 bit. Più memoria fisica a disposizione, significa un maggior quantitativo di dati che possono essere conservati simultaneamente in RAM. Le conseguenze sono ovvie: riduzione del tempo speso a caricare i dati ed a passare da un processo all'altro.
    "PatchGuard" o "Kernel Patch Protection". Le versioni a 64 bit di Windows sono dotate di una funzionalità ("PatchGuard" o "Kernel Patch Protection", appunto) che offre un buona difesa contro il "kernel patching" o "kernel hooking": tale pratica consiste nell'impiegare meccanismi "non ufficiali" e non supportati per applicare modifiche al kernel del sistema operativo alterandone il funzionamento. Il "kernel patching" è utilizzato sia per scopi benigni che per sferrare attacchi di vario genere (ne abbiamo parlato in questi articoli). Alcuni vendor di soluzioni antimalware, ad esempio, hanno utilizzato l'approccio "kernel patching" per intercettare le chiamate di sistema e prevenire operazioni dannose da parte di componenti software sospetti. Gli autori di malware, invece, fanno uso della stessa tecnica per nascondere la presenza di rootkit e compiere operazioni dannose.
    "Kernel Patch Protection", non appena dovesse rilevare una modifica non autorizzata di talune strutture dati o di certe porzioni di codice, provvede ad avviare lo spegnimento immediato del sistema.
    le applicazioni a 16 bit non funzionano più su Windows x64. Le versioni di Windows a 64 bit non supportano più l'esecuzione delle ormai obsolete applicazioni a 16 bit.

    In forza delle precisazioni sopra citate, la principale ragione per la scelta di una versione a 64 bit di Windows dipende essenzialmente dal quantitativo di memoria RAM di cui la macchina dispone o che comunque si intende installate. Se si utilizzano 3 GB di RAM, le performance di Windows 7 a 64 bit sono praticamente identiche a quelle di Windows 7 a 32 bit.
    Prima di optare per Windows x64 è comunque bene verificare di poter lavorare produttivamente anche con le restrizioni riportate poco sopra.

    Verificare la versione di Windows installata e quali applicazioni a 32 bit sono in esecuzione

    Controlla quale versione di Windows è installata sul sistema in uso è un'operazione banale: basta cliccare su Start, accedere al Pannello di controllo quindi cliccare sull'icona Sistema. Per accedere rapidamente alla finestra da Windows 7, è sufficiente cliccare sul pulsante Start quindi digitare info sistema nella casellaCerca programmi e file. In corrispondenza di Sistema, Tipo sistema, è riportato se trattasi di una versione di Windows a 32 oppure a 64 bit.

    Se sul proprio sistema è installata una versione di Windows a 64 bit non è possibile sapere, a colpo d'occhio, se l'applicazione che si sta eseguendo sia a 32 o 64 bit: le due tipologie di software, infatti, vengono automaticamente fatti operare nella corretta modalità.
    Per verificare quali e quante applicazioni stanno funzionando nella modalità a 32 bit, è possibile accedere al Task Manager di Windows (o Gestione attività Windows, in italiano) premendo la combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+ESC quindi cliccando sulla scheda Processi. I processi a 32 bit correntemente avviati sono indicati con la stringa "*32".

    Per stabilire, invece, se il computer in uso è in grado di eseguire una versione a 64 bit di Windows, è necessario – da Windows 7 – digitare Prestazioni sistema e premere Invio nella casella del pulsante Start (oppure cliccare sull'icona Prestazioni del sistema contenuta nel Pannello di controllo).
    Cliccando sul link Visualizza e stampa informazioni dettagliate sulle prestazioni e sul sistema, accanto alla voce con supporto per l'elaborazione a 64 bit, è indicato (sì/no) se il personal computer può eseguire le versioni x64 di Windows.


    Va comunque ricordato che non è possibile effettuare una sorta di "aggiornamento" da una versione a 32 bit di Windows ad una a 64 bit.

    lunedì 30 settembre 2013

    Come sincronizzare rubrica con Gmail | Salvatore Aranzulla

    Come sincronizzare rubrica con Gmail | Salvatore Aranzulla:

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    Come sincronizzare rubrica con Gmail

    scritto da Salvatore Aranzulla 
    il 18 giugno 2013

    Ti piacerebbe sincronizzare i numeri di telefono, gli indirizzi email e tutte le altre informazioni che hai salvato nella rubrica del tuo smartphone su Gmail? Ti assicuro che è un’operazione molto più semplice ed immediata di quello che immagini. Basta sapere dove mettere le mani.
    Che ne dici, allora, se ci prendiamo cinque minuti di tempo libero e ti spiego come sincronizzare rubrica con Gmail sia su iPhone che su Android? Tutto quello che devi fare è configurare un paio di voci nel pannello delle impostazioni del tuo telefono e poi sarà il sistema a fare tutto.

    Cominciamo da come sincronizzare rubrica con Gmail su iPhone. Se possiedi un telefono marchiato Apple, il primo passo che devi compiere è recarti nelleImpostazioni di iOS e selezionare la voce Posta, contatti, calendari dal menu che compare. Nella schermata che si apre, pigia su Aggiungi account…, selezionaAltro > Aggiungi account CardDAV e compila il modulo che ti viene proposto in questo modo:
    • Server: google.com
    • Nome utente: il tuo indirizzo di posta elettronica Gmail
    • Password: la password del tuo account Gmail
    • Descrizione: campo opzionale
    A questo punto, pigia su Successivo (in alto a destra) ed aspetta qualche istante affinché vengano convalidate le impostazioni dell’account. Successivamente, torna nel menu Impostazioni > Posta, contatti calendari di iOS, scorri la pagina in basso e seleziona la voce Account default del menu Contatti.
    Nella schermata che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Google e il gioco è fatto. I contatti della tua rubrica e quelli della tua casella Gmail saranno sempre sincronizzati, quindi ogni volta che aggiungerai un nuovo nominativo da una parte o dall’altra le modifiche verranno applicate ad entrambe le rubriche.
    Se hai uno smartphone Android, puoi sincronizzare rubrica con Gmailsemplicemente attivando il sync automatico nelle impostazioni del tuo account Google. Recati quindi nelle Impostazioni del sistema, seleziona la voce Account e sincronizzazione dal menu che compare ed imposta su ON la levetta relativa alla sincronizzazione dei dati (in alto a destra).
    Seleziona poi la voce relativa al tuo account Google, metti il segno di spunta accanto all’opzione Gmail ed avvia la sincronizzazione dei dati premendo prima il tasto Menu del telefono e poi il pulsante Sincronizza adesso che compare nella parte bassa dello schermo.
    Se utilizzi una versione più datata di Android (es. la 2.3.x), il procedimento da seguire è leggermente diverso. Dopo esserti recato nel pannello Account e sincronizzazione, devi infatti spuntare l’opzione Sincronizzazione automatica, dopodiché devi selezionare la voce relativa al tuo account Google e mettere il segno di spunta sia su Sincronizza Gmail che su Sincronizza Rubrica.
    Se non hai ancora configurato un account Google sul tuo smartphone Android, magari perché lo hai appena acquistato, scopri come fare leggendo la mia guida su come associare un telefono Android a Google. È facilissimo.
    Foto all’inizio dell’articolo: Gmail

    lunedì 23 settembre 2013

    Come abilitare il Menù Start su Windows 8 senza installare software aggiuntivi.

    Come abilitare il Menù Start su Windows 8 senza installare software aggiuntivi.:

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    Come abilitare il Menù Start su Windows 8 senza installare software aggiuntivi.

    Windows 8 è un OS che è stato creato per il touch e quindi alcune caratteristiche di Windows 7 tipiche di chi usa il mouse sono state disabilitate. La mancanza che più si è fatta sentire tra gli utenti diWindows è certamente quella del Menù Start. Bastava cliccarci sopra per accedere a tutti i programmi del computer.

    Gli sviluppatori hanno ben presto creato dei programmi che possono essere installati da chi era abituato a usare il computer con il classico cursore e che sono in grado di mostrare nuovamente il Menù Start come su Windows 7. Ricordo tra gli altriStartW8 e Classic Start 8. Vediamo come ripristinare un pulsante che ci mostri tutti i programmi installati sul computer utilizzando soltanto i tool di Windows 8.
    Si apre Esplora File, ex Esplora Risorse, si va sulla scheda Visualizza e si mette la flag a Elementi nascosti quindi si chiude Esplora File.

    esplora-file-windows-8


    Ora si clicca con il destro del mouse sulla Toolbar in basso e si sceglie Barra degli Strumenti > Nuova Barra degli Strumenti.

    nuova-barra-degli strumenti

    Si aprirà Esplora risorse in cui dovremo selezionare di seguito il Disco C: quindi le cartelle ProgramData > Microsoft > Windows > Menù Strat > Programmi 

    selezionare-cartella

    Si termina andando su Seleziona cartella. In questo modo la cartella Programmi sarà visibile nella parte destra della Barra degli Strumenti in questo modo

    cartella-programmi
    Dovremo togliere la flag da Blocca la barra delle applicazioni. Diventerà visibile un rettangolo a lato della cartella Programmi che servirà per posizionarla sulla sinistra mediante il trascinamento con il mouse. Dopo che si è proceduto a questa operazione, si può nuovamente andare sul destro del cursore e mettere nuovamente la flag su Blocca la barra delle applicazioni

    bloccare-barra-applicazioni
    Adesso se passiamo con il mouse sopra alla freccia sulla destra della cartella Programmi potremo finalmente visualizzare tutti i software installati sul computer quasi come su Windows 7

    programmi-windows8-start-menu

    in modo da poterli facilmente lanciare cliccandoci sopra con il sinistro del cursore.

    sabato 21 settembre 2013

    Windows 8.1, ormai ci siamo - Zeus News

    Windows 8.1, ormai ci siamo - Zeus News:

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    [ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-09-2013]
    windows 8.1 aggiornamento date prezzi
    (Fai clic sull'immagine per visualizzarla ingrandita)
    Poco meno di un mese: è questo il tempo che manca al rilascio di Windows 8.1, prossimo aggiornamento del sistema operativo di Microsoft, che sarà pubblicamente disponibile il prossimo 18 ottobre.
    Si tratta di un update atteso, anche perché basato in buona parte sul feedback ricevuto dagli utenti di Windows 8: comporta modifiche all'interfaccia (accontentando tra l'altro, almeno in parte, i nostalgici del pulsante Start) ma porta con sé anche migliorie al multitasking e gradite aggiunte a pressoché tutte le applicazioni di sistema.

    Si tratta però anche di un update che non è semplicemente un update. Microsoft ha infatti insistito nel sottolineare che Windows 8.1 è un software completo.Ciò significa da un lato che non si deve essere in possesso di una versione precedente di Windows per poter installare Windows 8.1, ma anche che l'aggiornamento non sarà completamente indolore.
    Intanto è stato tagliato il supporto a Windows XP e Windows Vista: chi ancora utilizza questi sistemi si rassegni a effettuare un'installazione da zero di Windows 8.1.
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    Il flop di Windows 8 e il declino di Microsoft
    Il flop di Windows 8 sembra replicare tristemente quello di Vista e c'è chi comincia a sostenere che Microsoft sia ormai sulla via del declino, dopo aver mancato clamorosamente il successo anche nei telefonini, nei tablet e nei dispositivi embedded.
    Windows 8 è perfettamente stabile, facile da usare e non richiede hardware particolare: non è affatto un flop e Microsoft non è in declino.
    La qualità del software Microsoft è in calo da anni: mancano soprattutto in visione e in integrazione. Stanno spingendo su troppi fronti, perdendo di vista la qualità complessiva.
    Ognuno deve fare bene il proprio mestiere e basta. Microsoft si concentri su Windows, lasciando perdere Zune e tutto il resto; Google insista sui motori di ricerca, non sui social network, la mail o gli occhialini.

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    Poi, anche gli utenti di Windows 7 non potranno effettuare il passaggio con totale tranquillità: anche se durante il passaggio saranno conservati file e cartelle, occorrerà«reinstallare le applicazioni desktop, compreso Microsoft Office».
    Oltre alla data di rilascio, Microsoft ha reso noti anche i prezzi. La versione base costerà 119,99 dollari, mentre quella Pro costerà 199,99 dollari. Chi già utilizza Windows 8 potrà effettuare gratuitamente l'aggiornamento tramite il Windows Store già dal 17 ottobre .
    Chi acquisterà un PC con Windows 8.1 già preinstallato potrà acquistare il solo aggiornamento alla versione Pro, che includerà anche Windows Media Center. Gli utenti di Windows 8.1 Pro potranno acquistare Windows Media Center per 9,99 dollari.

    giovedì 19 settembre 2013

    Mac OS X Lion: Come visualizzare Libreria cartella Libreria Utente [Guide SlideToMac] - SlideToMac Blog

    Mac OS X Lion: Come visualizzare Libreria cartella Libreria Utente [Guide SlideToMac] - SlideToMac Blog: "chflags nohidden ~/Library/"

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    Mac OS X Lion: Come visualizzare Libreria cartella Libreria Utente [Guide SlideToMac]

    martedì, 05 luglio 2011 di Cristian Mandelli in Guide SlideToMacLion
    Una piccola novità introdotta in Mac OS X Lion consiste nello nascondere la cartella Libreria utente all’interno della cartella Home. Probabilmente è una scelta che vuole andare ad evitare cancellazioni accidentali di file che potrebbero danneggiare le applicazioni installate nel sistema. Effettivamente tale cartella è utilizzata dal sistema operativo e dalle applicazioni installate per il salvataggio delle loro impostazioni, backup e dati in generale e quindi non dovrebbe essere di interesse particolare per gli utenti.
    Tuttavia in alcune circostanze avere accesso alla cartella Libreria può risultare molto comodo e quindi averla a disposizione come accadeva in Snow Leopard potrebbe essere cosa gradita a molti. Pensiamo, ad esempio, al ripristino di un’applicazione dopo una pulizia del sistema, molte applicazioni infatti salvano i dati di interesse in tale posizione sarà quindi sufficiente copiarli all’interno per riottenere l’applicazione con tutti i vostri dati.
    Vediamo quindi come è possibile togliere “l’invisibilità” a tale cartella.
    Per prima cosa occorre aprire il terminale. Lo si trova in Applicazioni > Utility (oppure molto più comodamente cmd+spazio e digitare Terminale). Una volta aperto è necessario digitare:
    chflags nohidden ~/Library/
    Ora la cartella Libreria dovrebbe essere visibile come è sempre stata nei vecchi sistemi operativi. Se però si volesse ritornare alle impostazioni standard, sempre dal terminale sarà sufficiente digitare:
    chflags hidden ~/Library/
    Facile no?

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