lunedì 29 dicembre 2014

iPhone nuovo cosa fare per configurarlo e cominciare ad usarlo - macitynet.it

iPhone nuovo cosa fare per configurarlo e cominciare ad usarlo - macitynet.it: "osa fare come prima cosa? Oggi è Natale e se tra un saluto ad un pare"



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iPhone nuovo, cosa fare come prima cosa? Oggi è Natale e se tra un saluto ad un parente e l’altro, tra un regalo da scartare e uno da fare, vi siete trovati tra le mani un iPhone o un iPad, siate voi dei neofiti sia che proveniate ad un altro prodotto di Apple per la mobilità, probabilmente vi starete facendo questa domanda. Nonostante i dispositivi Apple siano noti per essere amichevoli, ci sono alcune operazioni che si potrebbe essere tentati di saltare o altre che non sono così ovvie. Macitynet vi offre una piccola guida da seguire, magari tra una portata e l’altra del luculliano pranzo che vi aspetta, per cominciare nel modo migliore possibile. I passaggi da compiere sono pochi e semplici; l’intera procedura richiede soltanto qualche minuto di pazienza e poche informazioni. Le schermate che pubblichiamo di seguito sono state riprese da un iPhone, ma la procedura è valida anche per iPad.

Se state aggiornando da un vecchio iPad o iPhone, a meno di non voler dimenticare tutto quel che avete sul vecchio dispositivo, dovrete fare l’indispensabile back up

Backup del proprio iPhone o iPad

L’operazione richiede pochi secondi. E’ possibile effettuare il backup attraverso iTunes, semplicemente collegando iPhone e iPad al PC tramite connettore Lightning o a 30-pin; selezionando poi il dispositivo (attenzione, l’ultima versione di iPhone ha tolto la colonna di sinistra: lo troverete in alto, appena sotto i controlli della musica). Poi si potrà cliccare sul pulsante Effettua Backup. E’ anche possibile effettuare un backup tramite iCloud tramite connessione wireless. A tal fine è sufficiente recarsi nelle impostazioni di iOS, accedere alla funzione iCloud e cliccare sul pulsante Esegui Backup ora. Questa operazione è più lunga, specialmente se state facendo il back up su iCloud per la prima volta.
iPhone nuovo, cosa fare

Partiamo con nuovo iPhone

A questo punto mettete da parte il vecchio iPhone (se ce l’avete) e accendete il dispositivo tenendo premuto per qualche secondo il tasto di avvio (sul lato per iPhone 6 e 6 Plus, in alto per iPhone 5s, 5c e iPad). Se state usando un iPhone è assolutamente necessario inserire la SIM del gestore telefonico nell’apposito vano laterale dell’iPhone; la SIM può anche essere anche inattiva, ma non potrete farne a meno. In caso stiate configurando un iPad non è necessario, anche se si tratta di un 3G, sempre che vogliate navigare anche in mobilità. Dovrete però collegarlo ad un Mac o un PC con iTunes per attivarlo, oppure avere una rete Wi-Fi.
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Al primo avvio il dispositivo Apple non mancherà di salutare i nuovi utenti e richiederà, come prima operazione, di inserire la lingua predefinita di sistema. Ovviamente non manca l’italiano. Dopo aver selezionato la lingua siete finalmente pronti per il prossimo passaggio, ovvero impostare la connessione WiFi. Nel caso in cui non disponeste di una rete WiFi sarà necessario collegare il telefono al PC e servirsi di iTunes per continuare a inizializzare il vostro dispositivo.
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Dopo aver selezionato la rete WiFi, nel caso in cui quest’ultima disponga di una chiave di protezione, sarà necessario inserire la relativa password. Fatto ciò, sarà il momento di decidere se attivare i servizi di localizzazione o meno. Consumano batteria, ma attivare questi servizi potrebbe essere utile anche per ritrovare il dispositivo se viene smarrito o, nella peggiore delle ipotesi, rubato.
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Successivamente sarà possibile decidere se configurare il dispositivo come nuovo iPhone/iPad o se ripristinare dal precedente backup. La prima opzione sarà certamente l’unica possibile se non avete mai posseduto in passato un dispositivo iOS, mentre la seconda è preferibile nel caso in cui in passato abbiate posseduto un iPhone o un  iPad. In quest’ultimo caso, i dati personali precedentemente salvati sul vecchio dispositivo, verranno copiati automaticamente in quello nuovo. E’ possibile anche recuperare tutti i dati da un precedente salvataggio iCloud.

Recuperare le informazioni dal precedente iPhone o iPad

Se avete fatto il back up usando iTunes sul vostro Mac o PC, collegate il vostro iPhone o iPad al computer. Il resto lo farà il dispositivo per conto suo, senza quasi alcun intervento vostro. L’unica cosa che dovrete fare è aspettare.
Se avete scelto di ripristinare da iCloud, non dovrete neppure collegare l’iPhone o l’iPad al computer, ma dovrete avere il Wi-Fi, anche se ci vorrà un tempo significativamente più lungo. Attenzione però: in questo modo non avrete tutto quel che era presente sul vecchio iPhone o iPad, musica e applicazioni, principalmente, dovranno essere scaricate di nuovo.
Ricordate che alla fine dovrete comunque rimettere tutte le password e le login che avevate in precedenza. In particolare quella iCloud e quelle di iTunes.

Nessuna informazione da recuperare da Back up

Se invece quel che state configurando è il vostro primo dispositivo Apple, procedete oltre creando un ID Apple gratuito se già non ce l’avete.  Potrete anche non farlo subito, ma probabilmente è meglio procedere già in questa fase vorrete fare operazioni come come scaricare una prima applicazione
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Creare un account è gratis. Dopo aver letto ed accettato i termini di servizio, non resterà che scegliere se impostare l’utilizzo di iCloud o meno. E’ altamente consigliata la scelta positiva. Non costa nulla e potrete sempre ripristinare con un semplice tocco tutti i vostri dati nel caso in cui formattiate il telefono o ne acquistiate un altro in futuro. Il passo successivo è quello di impostare iMessage. E’ un servizio di messaggistica istantanea: è come Whatsapp, ma riservato soltanto ai messaggi inviati da e verso dispositivi Apple, quali iPhone, iPad, Mac e iPod Touch.
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Successivamente è possibile impostare un codice di quattro cifre, ossia un pin per proteggere il vostro dispositivo ad ogni sblocco, così che non possa essere utilizzato da chiunque. Se state configurando un iPhone 5s o successivo, oltre al PIN numerico è possibile configurare anche il codice con le impronte digitali, grazie a Touch ID
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Avete quasi terminato. Una delle ultime cose da fare è impostare Siri, l’assistente virtuale, in grado di rispondere a molte delle vostre domande. L’assistente virtuale può anche effettuare chiamate, inviare messaggi, aggiungere note al calendario o impostare sveglie. In ultimo, decidete se inviare informazioni ad Apple per migliorare i servizi offerti o meno.
Nella parte finale, se avete un iPhone 6 o iPhone 6 Plus, vi verrà chiesto se volete usare la modalità standard di visualizzazione o quella zoom. Nel primo caso avrete icone e scritte più piccole, ma sfrutterete maggiormente lo spazio a disposizione sugli schermi di nuova generazione; in pratica iPhone  Nel secondo caso avrete icone e scritte più grandi. In modalità standard the iPhone 6 Plus gira a 2208 x 1242 pixel; in modalità zoom imita un iPhone 6anche se 3X  (2001 × 1125). iPhone 6 passa da 1334 × 750 pixel ad uno schermo tipico di iPhone 5s ma a 2X (1136 × 640). È importante notare che iPhone 6 Plus in modalità zoom, non ruota lo schermo home in posizione orizzontale, una funzione esclusiva di questo modello.
Avete terminato il primo avvio del vostro iPhone/iPad. Benvenuti nel mondo Apple. Non dimenticate di leggere le guide e i tutorial per utilizzare al meglio i vostri nuovi dispositivi. Se poi volete sapere quali applicazioni scaricare, non dimenticate di visitarci in questi giorni. Macitynet pubblicherà tante classifiche per tutti i gusti, con il meglio del meglio dello store

martedì 9 dicembre 2014

Chrome su Mac ruba tutta la memoria? Ecco come ridurla e velocizzare la navigazione - macitynet.it

Chrome su Mac ruba tutta la memoria? Ecco come ridurla e velocizzare la navigazione - macitynet.it: "Chrome su Mac ruba tutta la memoria? Ecco come ridurla e velocizzare la navigazione

DI REDAZIONE | 3/12/2014 


Nonostante sia il browser più usato in assoluto, Google Chrome risulta essere un browser molto avido di memoria e molto “pesante” nel suo utilizzo quotidiano, situazione che pare essere peggiorata nel corso del tempo, forse a causa anche dei tentativi di Google di rendere il browser più simile ad una sorta di “sistema operativo” come Chrome OS, includendo funzionalità che richiedono un dispendio di energie da parte della macchina su cui gira, inclusi i Mac. Problematiche poco sentite da chi dispone di una generosa dotazione di memoria, ma evidenti per chi magari invece utilizza Mac più anziani e meno “dotati” ma che vuole comunque utilizzare Chrome come browser al posto di Safari.

Ecco qui di seguito una serie di suggerimenti per ridurre il consumo di memoria di Google Chrome su Mac: non si tratta di una ricetta magica, ma di consigli che potrebbero essere comunque utili per velocizzare la navigazione online.
Monitoraggio Attività (Tutti i processi)

Limitare Schede e Finestre

La navigazione smodata potrebbe portarvi presto a moltiplicare il numero di tab e finestre aperte nel browser: questo vi consentirà di lavorare e navigare con i siti preferiti sempre a portata di click, ma ogni tab potrebbe pesare come un macigno sulla memoria usata da Chrome, specie le tab che ospitano pagine “complicate” come ad esempio Gmail. Il consiglio dunque è quello di tentare di lavorare e navigare con il numero minore possibile di tab e finestre aperte, limitandosi al minimo indispensabile. Nel caso vogliate avere sempre a disposizione le ultime tab chiuse, o avere la possibilità di chiudere tutte la tab aperta in un solo click, potete usare l’estensione OneTab,disponibile su Chrome Web Store, che con un solo click farà collassare tutte le tab aperte in una sola, da cui poterle ripescare.onetab

Andateci piano con le estensioni

Le estensioni installate su Google Chrome possono consumare molta memoria e risultare un peso non indifferente per la vostra navigazione; questo anche se l’estensione è stata installata e mai (o di rado) utilizzata. Benché dormiente, un gruppo di estensioni inattive possono comunque richiedere risorse che sarebbero meglio utilizzate per la navigazione. Il consiglio è quello di installare in questo caso le estensioni basilari ed indispensabili (come ad esempio la già citata OneTab) e fare pulizia delle estensioni che non utilizzate spesse e che non sono indispensabili, visitando l’apposita sezione di Google Chrome disponibile in Altri Strumenti -> Estensioni.  Se disponibili, è preferibile usare ad esempio dei bookmarklet in luogo delle estensioni, aggiungendoli ai preferiti, certi che che non graveranno sulla memoria disponibile.

Usate il Task Manager

Il Task Manager di Gogole Chrome, disponibile su Altri Strumenti -> Task Manager, è un alleato prezioso perché vi indica quali processi, quali estensioni e quali tab stanno influendo maggiormente sulla memoria del vostro browser in esecuzione. Nell’immagine qui sotto vediamo come Inbox, la web app di Google, è la più avida di memoria, con quasi 400 MB di memoria richiesta; se dovessimo decidere di chiudere una tab per aumentare la memoria, Inbox sarebbe la prima da chiudere. Dal Task Manager è possibile anche terminare uno specifico processo, cliccando sul tasto apposito. Se dunque vedete qualche anomalia, come un’estensione che si è “allargata troppo”, il Task Manager può salvarvi dal tracollo con un solo click.
Task Manager - Google Chrome

Cancellate i dati di navigazione

Per velocizzare il vostro browser, cancellare di tanto in tanto i dati di navigazione può aiutare a restituire un po’ di sprint al browser. Potete raggiungere il menu da Altri Strumenti -> Cancella dati di navigazione, menu dal quale sarà possibile scegliere anche cosa cancellare nello specifico, in base anche a quali sono le nostre esigenze su cosa conservare e non perdere. Se volete usare le maniere forti, potete cancellare tutto e ripulire completamente il browser; diversamente, potrete selezionare cosa mantenere.
Questi consigli dovrebbero aiutarvi a ridurre il consumo di memoria di Google Chrome su Mac il più possibile; un ultimo e scontato suggerimento per evitare la “pesantezza” del browser di Google è ovviamente quello di passare a Safari, ma si tratta ancora una volta di una questione di esigenze e preferenze.Impostazioni - Cancella dati di navigazione


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lunedì 1 dicembre 2014

Un 'nuovo' malware Android può prosciugare batteria, credito telefonico e conto in banca | Hardware Upgrade

Un 'nuovo' malware Android può prosciugare batteria, credito telefonico e conto in banca | Hardware Upgrade: "Un 'nuovo' malware Android può prosciugare batteria, credito telefonico e conto in banca

Lookout ha seguito l'evoluzione del malware NotCompatible, attivo dallo scorso 2012. Nel corso degli anni sono state rivoluzionate le procedure ma non le finalità

di Nino Grasso pubblicata il 24 Novembre 2014, alle 16:01 nel canale TELEFONIA
 




NotCompatible era una minaccia di sicurezza affiorata nel 2012 mascherata da aggiornamento di sicurezza. Se scaricata, però, avrebbe concesso a chi eseguiva l'attacco un accesso capillare al dispositivo infetto. Il malware poteva essere integrato all'interno di un sito web o in una pagina compromessa, e la sua stessa evoluzione è stata seguita da Lookout.

La società di sicurezza informatica specifica che ad oggi è attiva la terza iterazione della minaccia, denominata come NotCompatible.C, apparentemente più pericolosa della "versione A" in quanto capace di "insediarsi nelle reti aziendali attraverso i dispositivi infetti e difficile da riconoscere dai tool di sicurezza di terze parti". NotCompatible.C si basa, però, anche sull'ingenuità dell'utente e basta un po' di buon senso per evitarlo.

Il malware riesce ad installarsi sul dispositivo attraverso e-mail di spam (inviate da dispositivi infetti) o siti web compromessi che propongono il download e l'installazione di un'applicazione con estensione APK. Bisogna, pertanto, aver attivato l'impostazione che prevede l'installazione di app da sorgenti diverse da Google Play e, inoltre, aver effettuato manualmente l'installazione del pacchetto.

Le conseguenze sono potenzialmente gravi e "costose" per l'utente: NotCompatible.C può infatti utilizzare la connessione di rete cellulare ed influire sul piano dati, può acquistare autonomamente biglietti di eventi su determinati servizi online o penetrare negli account Wordpress registrati sul dispositivo. In più, NotCompatible.C influisce negativamente sulla durata della batteria dello smartphone. Lookout propone naturalmente la propria soluzione di sicurezza per arginare la possibilità di infezione con il proprio smartphone Android.

NotCompatible ha già colpito, secondo la società, più di 4 milioni di smartphone nei soli Stati Uniti in circa 2 anni dalla sua prima apparizione, con l'obiettivo di creare una botnet di smartphone infetti da utilizzare con finalità malevole, fra quelle che abbiamo delineato poco sopra. Quello scoperto da Lookout non è l'unico malware "attivo" su Android, e sono parecchie le minacce sul sistema aperto di Google soprattutto nei mercati orientali in cui sono particolarmente diffusi gli store virtuali alternativi.

Di recente si è stimato che il 99% dei malware mobile siano sviluppati proprio sulla piattaforma del robottino verde, ma non è un numero che deve sorprendere. I sistemi della concorrenza più blasonati si basano spesso su piattaforme chiuse, e che possono accettare installazioni solo da app ufficiali: è pertanto logico che un sistema operativo open-source e pesantemente personalizzabile come Android sia più vessato da questo punto di vista, anche considerando che accoglie al suo interno circa l'80% delle quote di mercato dell'intera categoria."




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venerdì 7 novembre 2014

Apple, ecco WireLurker il virus capace di "infettare la mela" - Il Fatto Quotidiano

Apple, ecco WireLurker il virus capace di "infettare la mela" - Il Fatto Quotidiano: "Apple, ecco WireLurker il virus capace di “infettare la mela”

Archivio
Il codice maligno - definito dai ricercatori della Palo Alto Network "il più grande mai visto" - può danneggiare 467 applicazioni: permette di leggere la rubrica della vittima, i messaggi di testo e può chiedere aggiornamenti
di Luigi Ferro | 7 novembre 2014 COMMENTI



Più informazioni su: Malware, Tecnologia
E venne anche il momento di Apple. I tecnici di Palo Alto Networks, società specializzata nella sicurezza della Silicon Valley, hanno individuato un codice maligno che infetta i prodotti della Mela. La società ha riferito di avere scoperto un malware chiamato WireLurker che ha come obiettivo gli utenti mobili e desktop di Apple, “il più grande mai visto “. I virus non sono mai stati un problema per la società di Cupertino. Quella che una volta era una limitata presenza sul mercato dei prodotti della società di Cupertino aveva sempre messo al sicuro i suoi utenti. Ma oggi Apple ha fatto il salto di qualità, soprattutto con tablet e smartphone, e inizia a pagare pegno.

I virus non sono mai stati un problema per la società di Cupertino. Quella che una volta era una limitata presenza sul mercato dei prodotti della società di Cupertino aveva sempre messo al sicuro i suoi utenti.
Per ora il software, che può causare danni o rubare informazioni, colpisce solo gli utenti cinesi della mela morsicata ma si è dimostrato in grado di infettare 467 applicazioni già scaricate 350mila volte, progettate per il sistema operativo X di Apple Mac Os attraverso Maiyadi, un app store di terze parti cinese I dispositivi iOS possono infettarsi se i device mobili vengono collegati a un Mac Mac tramite un cavo Usb. “WireLurker controlla qualsiasi dispositivo iOS collegato via Usb con un computer infetto e installa applicazioni di terze parti scaricati o applicazioni dannose generate automaticamente sul dispositivo, indipendentemente dal fatto che sia jailbroken (sbloccato, ndr)”, hanno riferito i ricercatori di Palo Alto Networks.

In genere, gli utenti iOS possono scaricare le applicazioni di terze parti, esterne a quelle dell’Apple store, solo se hanno sbloccato i loro smartphone. Con WireLurker, invece, un’applicazione infetta può raggiungere un telefono non-jailbroken tramite un altro dispositivo infewtto che utilizza Mac OS X. Per questo nella Silicon Valley ritengono che che WireLurker sia una “nuova minaccia per tutti i dispositivi iOS”. Una volta infettato il dispositivo, il malware permette di leggere la rubrica della vittima, leggere i messaggi di testo e chiedere aggiornamenti. Anche se il fine ultimo degli autori di WireLurker non è chiaro, i ricercatori sostengono che il virus sia ancora in fase di aggiornamento.

Una volta infettato il dispositivo, il malware permette di leggere la rubrica della vittima, leggere i messaggi di testo e chiedere aggiornamenti.
La minaccia di WireLUrker si aggiunge alla vulnerabilità di Yosemite, l’ultima versione del sistema operativo OS X di Apple, scoperta da Emil Kvarnhammar. La falla “Rootpipe” consente agli aggressori di ottenere il controllo completo del Mac della vittima permettendogli di rubare informazioni o eseguire programmi. A oggi però non vi è alcuna prova che la vulnerabilità sia stata effettivamente sfruttata. A differenza di WireLurker, sul quale Apple per ora non ha commentato, a Cupertino srtarebbero preparando la patch per Rootpipe anche se non si ancora quando sarà pronta.

di Luigi Ferro | 7 novembre 2014"



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sabato 1 novembre 2014

OS X 10.10 Yosemite, risolvere i problemi delle connessioni WiFi - macitynet.it

OS X 10.10 Yosemite, risolvere i problemi delle connessioni WiFi - macitynet.it: "Home > Macity > Apple Bugs & Bug Fixes > OS X 10.10 Yosemite, risolvere i problemi delle connessioni WiFi
OS X 10.10 Yosemite, risolvere i problemi delle connessioni WiFi

DI MAURO NOTARIANNI | 1/11/2014




Mail
Alcuni utenti passati a OS X 10.10 Yosemite, lamentano problemi di connettività alla rete WiFi dopo l’aggiornamento al nuovo sistema operativo, segnalando l’impossibilità di connettersi ad alcune reti o la perdita della connessione. Ecco alcuni consigli per risolvere il problema.

Alcuni utenti passati a OS X 10.10 Yosemite, lamentano problemi di connettività alla rete WiFi dopo l’aggiornamento al nuovo sistema operativo, segnalando l’impossibilità di connettersi ad alcune reti o la perdita della connessione. Il problema sembra riguardare per lo più gli utenti che hanno eseguito l’aggiornamento da OS X 10.9 Mavericks a 10.10 Yosemite ma non quelli che hanno eseguito un’installazione pulita. Che cosa fare? Sono varie le soluzioni individuate dagli utenti in rete. Eccole in ordine:
Rimozione delle configurazioni di rete e file di preferenze
È possibile cestinare i file con le preferenze concernenti la gestione della rete. Per farlo correttamente procedete in questo modo:

1) Disattivate la connessione WiFi

2) Dal Finder, selezionate il menu “Vai”, scegliete la voce “Vai alla cartella”, copiate e incollate questo percorso:

/Library/Preferences/SystemConfiguration/
 

3) Fate click su “Vai” e cancellate (spostate nel cestino) i seguenti file:

com.apple.airport.preferences.plist

com.apple.network.identification.plist

com.apple.wifi.message-tracer.plist

NetworkInterfaces.plist

preferences.plist

 

e riavviate il computer (non preoccupatevi se alcuni di questi non sono presenti).

4) Dopo aver riavviato il computer, riattivate la connessione WiFI: i file prima cancellati verranno ripristinati e sarà necessario individuare la rete WiFI di nostro interesse indicando l’eventuale password.

Verificate i DNS
Se la connessione WiFi è attiva ma non riuscite a navigare sulle pagine web, potrebbe essere un problema di server DNS. Selezionate “Network” nelle Preferenze di Sistema, sulla sezione a sinistra selezionate “WiFi”, fate click su “Avanzate”, portatevi nella sezione DNS e indicate nella colonna “Server DNS” i seguenti indirizzi:


8.8.8.8
8.8.4.4

208.67.222.222

208.67.220.220
Fate click su OK, chiudete la finestra delle preferenze Network e riprovate. Gli indirizzi in questione sono di servizi che offrono liberamente i propri DNS, consentendo la risoluzione di nomi in indirizzi Internet (DNS), risolvendo in automatico i nomi corrispondenti a vari indirizzi host digitati nei browser alla prima interrogazione.

Resettate le impostazioni della PRAM
Se ancora il problema non si risolve, l’inconveniente potrebbe avere a che fare con qualche inconveniente hardware. Potrebbe essere necessario resettare la PRAM del computer. La PRAM (Parameter Random-Access Memory) è una sezione della memoria del computer sulla quale sono memorizzate determinate impostazioni (es. il disco di avvio designato, la risoluzione del monitor, il volume degli altoparlanti e altre informazioni). Se per qualche motivo, l’area della PRAM si corrompe, è possibile ripristinarla usando questa procedura:

Spegnere il Mac.
Individuare i seguenti tasti sulla tastiera: Opzione, Cmd (o “Mela”), P e R.
Accendere Mac.
Premere immediatamente e continuare e tenere premuti i tasti Opzione-Comando-P-R (bisogna premere la combinazione di tasti prima che sia visualizzata la schermata di colore grigio). Tenere premuti i tasti fino a quando il Mac si riavvia e sentiamo il suono di avvio per la seconda volta.
Rilasciare i tasti.
Resettare l’SMC
Se neanche il reset della PRAM funziona, bisogna a questo punto provare il reset dell’SMC, il controller di gestione del sistema. l’SMC è responsabile di molte funzioni di basso livello dei Mac con processore Intel. Tra queste funzioni sono incluse: la gestione della batteria, alcuni sensori, la retroilluminazione della tastiera e altro. La modalità di reimpostazione del controller di gestione del sistema varia secondo il computer (se è un Mac con batteria rimovibile, non rimovibile o un MacPro, un iMac o un Mac Mini). Trovate le indicazioni su come resettare l’SMC a questo indirizzo.

Altre problematiche
Se neanche a questo punto la connessione WiFi funziona, il problema potrebbe avere a che fare con il router. Il primo tentativo da fare è spegnere e riaccendere il router dopo una decina di secondi. Dopo la riaccensione attendete che il dispositivo si allinei (luce ADSL fissa) e riprovate. Se continuate ad avere problemi, potrebbe trattarsi di problematiche che hanno a che fare con il canale utilizzato, il posizionamento del router, interferenza da altri fonti. A questo indirizzo trovate un nostro articolo che spiega come ottimizzare la connessione wireless.

Alcuni utenti segnalano di essere riusciti a risolvere problematiche di connessioni ad alcuni router disattivando il Bluetooth; è un tentativo che si può fare ma non è ovviamente una soluzione non adatta per chi ha la necessità di usare dispositivi Bluetooth.

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giovedì 30 ottobre 2014

Velocizzare Yosemite su Mac in sei mosse | The Apple Lounge

Velocizzare Yosemite su Mac in sei mosse | The Apple Lounge: "Velocizzare Yosemite su Mac in sei mosse     

Lorenzo Paletti
28 ottobre 2014
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 OS X Yosemite è lento? Il nuovo sistema operativo di Apple sembra più leggero e reattivo dei suoi predecessori. Ma se pensate che sia troppo lento, ecco sei suggerimenti per rendere OS X Yosemite ancora più veloce.

OS X Yosemite è lento? Il nuovo sistema operativo di Apple sembra più leggero e reattivo dei suoi predecessori. Ma se pensate che sia troppo lento, ecco sei suggerimenti per rendere OS X Yosemite ancora più veloce.

1: Disabilitate le finestre traslucide

Gli elementi traslucidi sono un elemento dell’interfaccia che ha preso piede ad Apple con iOS 7. Le finestre trasparenti vi permettono di intuire i colori dello sfondo della vostra scrivania, ma richiedono un bel po’ di potenza di calcolo che potreste sfruttare su qualcos’altro.


Ecco come disattivare l’opzione:

Aprite Preferenze di Sistema dal menu mela in alto a sinistra.
Selezionate Accessibilità
Nella colonna a sinistra, cliccate su Monitor
Spuntate la casella Riduci la trasparenza
2: Disabilitate Widget e Estensioni inutili

I widget introdotti in Centro Notifiche sono comodissimi. Ma se non li state usando potete anche disattivarli e risparmiare del lavoro al vostro processore. Ecco come fare:

Aprite Preferenze di Sistema dal menu mela in alto a sinistra.
Cliccate su Estensioni
Nella colonna a sinistra selezionate Oggi
Eliminate dalla lista tutte le estensioni e i widget che non utilizzate.

3: Ripulite la Scrivania

Se c’è un buon modo per rallentare un Mac, è avere una scrivania piena di iCone. Organizzate i file che vi riempiono la scrivania in maniera che ci siano poche icone visibili. Potete usare anche il vecchio metodo di creare una cartella chiamata Scrivania sulla Scrivania e infilare tutti i file e cartelle della Scrivania in quella cartella.

Le performance del Mac ne risentiranno subito in maniera positiva.

4: Minimizzate le icone con l’effetto Scala

Quando minimizzate una icona nel dock del vostro Mac vedete un effetto “Genio” che rimpicciolisce la finestra deformandola. Se usate spesso la funzione potete modificare l’animazione con qualcosa di meno complicato da calcolare per il vostro Mac.


Aprite Preferenze di Sistema dal menu mela in alto a sinistra
Cliccate du Dock.
Alla voce Contrai le finestre utilizzando:, selezionate Effetto scala.
5: Usate Monitoraggio Attività per trovare il colpevole

Se il vostro Mac è ancora lento, potrebbe esserci qualche processo nascosto (e inutile) in funzione. Ecco come fare a scoprirlo e chiuderlo.


Aprite (usando Spotlight) Monitoraggio Attività.
Cliccate sulla voce CPU
Se qualcosa sta succhiando il 50% di CPU e non dovrebbe, chiudete il processo.
Fate doppio clic sul nome del processo.
Cliccate su Esci nella finestra che comparirà
Se necessario, selezionate Uscita forzata
6: Non aprite Finder su Tutti i miei file

Tutti i miei file è una funzione che permette di vedere organizzati tutti i propri file in una sola finestra in Finder. Quando aprite una nuova finestra di Finder su OS X Yosemite, questa è (per default) aperta su Tutti i miei file. Ogni volta che aprite una nuova finestra di Finder, quindi, il vostro Mac deve fare una scansione di tutti i file presenti sul disco del computer.


Disattivare l’apertura di una nuova finestra su Tutti i miei file vi permetterà di velocizzare sensibilmente l’apertura di Finder.

Aprite Finder cliccando sulla sua icona (la prima a sinistra nel Dock)
Premete CMD + , per aprire le Preferenze Finder
Alla voce Le nuove finestre del Finder mostrano: selezionate qualcosa che non sia Tutti i miei file"




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Guida Yosemite, dieci cose che non potevate fare prima di OS X 10.10 - macitynet.it

Guida Yosemite, dieci cose che non potevate fare prima di OS X 10.10 - macitynet.it: "Home > Macity > Sistemi Operativi > Mac OS X > Guida Yosemite, dieci cose che non potevate fare prima di OS X 10.10
Guida Yosemite, dieci cose che non potevate fare prima di OS X 10.10

DI EMILIANO CONTARINO | 26/10/2014




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Guida Yosemite, la redazione di Macitynet elenca dieci operazioni che non si potevano fare prima di OS X 10.10 e che rappresentano novità esclusive dell’ultimo sistema operativo desktop di Apple.

OS X 10.10 Yosemite porta con se tantissime novità, sia a livello grafico che funzionale. In questo articolo la redazione di Macitynet elenca dieci attività che non era possibile realizzare con versioni di sistema precedenti, come Mavericks o Snow Leopard. Ecco una ulteriore guida Yosemite per prendere confidenza con le novità introdotte nell’ultimo aggiornamento al sistema operativo desktop di Apple.
Rinominare più file alla volta

Tra le novità più interessanti e utili integrate da Apple in OS X 10.10 Yosemite ci è sicuramente quella che offre la possibilità di rinominare più file alla volta. Selezionando un gruppo di file con il tasto destro del mouse/trackpad appare ora nel menu contestuale la voce “Rinomina elementi” con la quale, come si può intuire, è possibile di cambiare il nome a più file contemporaneamente. Similarmente a quanto possibile ora con utility dedicate, è possibile sostituire un testo specifico nel gruppo, aggiungerlo, cambiare formato. Nella sezione formato è possibile scegliere “Nome e indici”, “Nome e contatore”, “Nome e data”, specificare dove è situato (“dopo il nome” o “prima del nome”), specificare da dove iniziare la numerazione. Il sistema è di semplice uso e i file d’intere cartelle anche con migliaia di elementi possono essere rinominati con nomi del tipo “esempio001″, “esempio002″, “esempio003″, usando eventualmente anche la data e il numeratore automatico contemporaneamente.



Vedere e registrare lo schermo di iOS 8

Con OS X 10.10 Yosemite (e iOS 8) è possibile vedere e registrare la schermata del dispositivo mobile direttamente dal display del proprio Mac. Per farlo è sufficiente collegare il device iOS al Mac tramite cavo lightning e aprire su Quick Time Player su Mac. Successivamente, sotto la voce File, sarà necessario cliccare su Nuova registrazione filmato e accanto al tasti REC in rosso selezionare iPhone o iPad, che verrà riconosciuto in automatico. A questo indirizzo una guida completa di Macitynet per vedere e registrare lo schermo di iPhone e iPad utilizzando iOS 8 e Yosemite.



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Applicazioni esclusive, tumblr 
OS X 10.10 Yosemite, così come accade sul versante mobile con i nuovi iOS, potrà fornire accesso esclusivo a determinate applicazioni. Tumblr è tra i primi applicativi per Mac che richiede necessariamente Yosemite per essere eseguito correttamente. Su Mac App Store è già presente un’apposita vetrina delle migliori app aggiornate per Yosemite, e tra queste anche altre richiedono Yosemite per poter essere avviate: Delicious Library 3, nell’ultima versione, è tra queste.
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Pannello anteprima in qualsiasi visualizzazione
Yosemite permette di visualizzare il pannello anteprima, con un’immagine piuttosto grande dell’icona relativa all’app selezionata, alla foto o al documento evidenziato all’interno di una cartella, qualunque sia il tipo di visualizzazione scelto per le icone.
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Tour 3D delle città
In Mappe, l’applicazione nativa di Apple introdotta con Mavericks, è possibile visualizzare dei veri e propri tour tridimensionali di alcune città importanti. Ad esempio, cercando Roma o Parigi, sarà possibile cliccare su Panoramica Flyover, disponibile come opzione tra le Informazioni, per godere di un tour tridimensionale sopra la città, grazie ad una telecamera che si muoverà automaticamente con inquadrature dall’alto a volo d’uccello. L’elenco delle città che supportano la visualizzazione FlyOver è disponibile direttamente a questo indirizzo; attualmente sono 40.
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Formare i documenti con il trackpad o con la camera
Firmare un documento su Yosemite è davvero semplice e intuitivo. Dopo aver aperto un qualsiasi file con Anteprima sarà necessario cliccare sull’icona a forma di firma che si trova accanto al tab “T” per l’inserimento del testo. A questo punto sarà possibile decidere se firmare utilizzando il trackpad, o tramite la camera del proprio Mac. Con il primo sistema si utilizzerà il trackpad come se fosse il foglio di carta sul quale imprimere la firma; il secondo strumento, invece, consente di firmare realmente un foglio bianco e mostrarlo alla camera del Mac, in modo da crearne una versione digitale. Entrambi i sistemi funzionano egregiamente.
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Convertire unità e misure con spotlight
La ricerca universale su Yosemite è stata sensibilmente migliorata rispetto al passato. Oltre ad essere più efficiente consente anche di effettuare conversioni al volo di unità e misure. Ad esempio, è possibile scrivere una qualsiasi valuta straniera, per ottenere immediatamente la conversione nella propria valuta. Ancora, è possibile scrivere una temperatura in gradi fahrenheit e vederla convertita in Celsius. Stesso discorso per le distanze, immediatamente convertite in miglia, iarde o in pollici. Insomma, un ottimo strumento, non solo per ricercare dati all’interno del proprio Mac, ma anche per effettuare conversioni che precedentemente necessitavano di un’apposita applicazione.
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Inviare messaggi audio su iMessage
iMessage per Mac, come del resto quello per iOS 8, consente adesso di inviare messaggi vocali, proprio come accadeva su applicazioni terze, quali ad esempio WhatsApp. E’ sufficiente cliccare sull’icona a forma di microfono presente all’interno della finestra di chat nell’angolo in basso a destra, registrare il proprio messaggio grazie al microfono integrato nel Mac (o anche tramite periferica esterna) e cliccare sul tasto Invia.

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Utilizzare i Widget
Yosemite permette di inserire widget all’interno del centro di notifiche. Proprio come su iOS 8 sarà possibile visualizzare una schermata “Oggi”, all’interno della quale appariranno widget con varie informazioni relative a determinate App. Non mancano le classiche prime parti, come Meteo e Borsa, ma già numerosissime sono le applicazioni terze presenti in App Store aggiornate per supportare questa caratteristica. 1Password, ad esempio, supporta già i widget.
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Vedere tutti i tab aperti in Safari
Il nuovo Safari integrato in Yosemite consente di visualizzare tutti i tab aperti. Per poter accedere a questa particolare schermata sarà sufficiente cliccare sull’icona con i due rettangoli presente sull’angolo in alto a destra, proprio accanto all’icona di download. In questo modo si avrà immediato accesso a tutte le finestre aperte, potendo passare dall’una all’altra mediante un semplice clic.
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domenica 14 settembre 2014

Test confronta i prodotti anti-malware per Mac OS X

Test confrontare prodotti anti-malware per Mac OS X
La situazione del malware Mac è molto più bassa pressione di uno che su Windows, tanti prodotti comportano molto bene. Ma vale ancora la pena averle confrontate, in modo da AV-Test TEST.org 18 prodotti, sia gratuiti sia a pagamento.
Ogni giorno, laboratorio di test indipendente AV-TEST.org cattura più di 400.000 nuovi campioni di malware per Windows e 5.000 nuovi campioni per Android. Per il Mac si identificano meno di 100 al mese. Ma c'è un malware là fuori per il Mac e lo fa ha colpito gli utenti nel mondo reale, anche se meno spesso e meno intensamente che sul PC.
L'esistenza di un bel paio di aziende nel settore dei software anti-malware per Mac mostra che c'è abbastanza domanda di troppo. Ecco perché AV-TEST appena completato un test di 18 prodotti in questo spazio:
  • avast! Free Antivirus 9.0 (41877)
  • AVG AntiVirus 14.0 (4715)
  • Avira Free Antivirus 2.0.5.100
  • Bitdefender Antivirus for Mac 2.21.4959
  • Comodo Antivirus 1.1.214829.106
  • ESET Cyber ​​Security Pro 6.0.9.1
  • Anti-Virus F-Secure for Mac 1.0.282 (13406)
  • G Data Antivirus per Mac 2.30.5095
  • Intego VirusBarrier 10.8.1
  • 14.0.1.46c Kaspersky Internet Security
  • McAfee Internet Security 3.1.0.0 (1702)
  • Micromondo eScan for Mac 5,5-8
  • Norman Antivirus per Mac 3.0.7664
  • Panda Antivirus 10.7.8 (772)
  • Sophos Anti-Virus 8.0.23
  • Symantec Norton Internet Security 5.6 (25)
  • Trend Micro Titanium 3.0.1251
  • Webroot SecureAnywhere 8.0.6.105: 181
  • Potete trovare i risultati completi sul loro sito . Cinque dei prodotti (avast !, Sophos, AVG, Comodo e Avira) sono gratuiti. I prodotti G Data e normanni utilizzano il motore Bitdefender e il prodotto Panda si basa sul prodotto di Intego.
    AV-TEST usato "... i prodotti che vengono offerti a siti web del fornitore AV come download. Le versioni disponibili in Mac App Store potrebbero essere limitate funzionalità, in quanto non possono accedere a tutte le API."
    AV-TEST fornisce i risultati dei test per la rilevazione del malware, sia in accesso e su richiesta; falsi positivi; impatto sulle prestazioni del sistema; e funzioni accessorie, in particolare anti-spam, anti-phishing, firewall personale, navigazione sicura, parental control, backup e crittografia.
    I prodotti di avast !, Bitdefender, G Data, Norman, ESET, Intego, Panda, Microworld, F-Secure, Sophos e Kaspersky rilevato una percentuale molto elevata del malware in accesso. AV-TEST dà anche risultati per la scansione su richiesta, ma la loro importanza impallidisce (nel nostro opinoin) rispetto a quelli di in accesso. Kaspersky ha rilevato 95,2% in accesso, molti altri ha rilevato il 97,6% e il 98,8% e quattro prodotti ha rilevato il 100% delle minacce in accesso. Tutti questi numeri sono eccellenti, ma ovviamente non ottiene migliore del 100%.
    Diversi prodotti, tutti con marchi ben noti, hanno avuto risultati deludenti. Trend Micro (33,3%), Webroot (22,6%) e McAfee (21,4%), tutti spiccano in un brutto modo.
    protection_2014-08_macosx_avtest_en
    Nessuno dei prodotti aveva un solo falso positivo. Questo può essere possibile a causa del numero relativamente basso di campioni.
    Impatto sulle prestazioni del sistema presenta alcuni risultati interessanti. Il test è stato quello di copiare 7.4GB di file e il numero di riferimento (prodotti anti-malware) era 17,2 secondi. Se si lascia fuori i prodotti di Microworld e Trend Micro, la media del resto è 18,9 secondi e l'alto è 20,8, entrambi perfettamente accettabile. Con Microworld eScan installato l'operazione ha preso 40,4 secondi. Con Trend Micro ha preso 470,3. Chiaramente c'era qualcosa di molto sbagliato con Trend Micro e questa specifica operazione. AV-TEST dice che hanno osservato alcun degrado di prestazioni significativo con uno qualsiasi dei prodotti di interazione normale.
    Rispetto ai prodotti di PC, i prodotti Mac offrono poche funzionalità aggiuntive. Otto di loro non aggiungono funzioni extra (come contato da AV-TEST). Solo cinque offerta più di una. L'unico vero stand-out è ESET Cyber ​​Security Pro, che offre anti-spam, firewall personale, navigazione sicura e il controllo parentale.
    Con tutti i dati che è difficile scegliere un singolo prodotto fuori, se non per sottolineare che avast!Free Antivirus e Sophos Anti-Virus sono gli unici prodotti gratuiti tra quelli con buoni risultati sia in termini di prestazioni e di rilevamento del sistema e che ESET ha molte altre caratteristiche mancanti negli altri.
    Corretto il 5 settembre: La prima versione di questa storia non ha menzionato avast! Antivirus gratuito come uno dei prodotti gratuiti più performanti. E 'stata una svista e ci scusiamo.
    Questo lascia un sacco di buoni prodotti. Si può decidere che non c'è nessun punto nel usando qualcosa di diverso da avast gratis! e prodotti Sophos, ma per un paio di dollari si potrebbe vedere qualcosa in uno degli altri che fa appello a voi. Sembra Mac anti-malware è il mercato del compratore.
    Argomenti: sicurezza , di Apple

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