giovedì 27 febbraio 2014

Installare il nuovo Kernel Linux 3.13.5 in Ubuntu grazie ad un nuovo script | lffl linux freedom

Installare il nuovo Kernel Linux 3.13.5 in Ubuntu grazie ad un nuovo script | lffl linux freedom:



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INSTALLARE IL NUOVO KERNEL LINUX 3.13.5 IN UBUNTU GRAZIE AD UN NUOVO SCRIPT

In questo articolo vederemo come installare il nuovo Kernel 3.13.5 in Ubuntu grazie anche ad un nuovo script 

Kernel Linux 3.13.5 in Ubuntu
Da pochi è disponibile il nuovo Kernel Linux 3.13.5 il quinto aggiornamento di mantenimento  dedicato all'attuale versione stabile 3.13.x che troveremo ad aprile di default in Ubuntu 14.04 Trusty LTS.
Tra le novità del nuovo Kernel 3.13.5 troviamo diverse correzioni riguardanti il riconoscimento di alcuni smartphone collegati via usb come ad esempioBlackBerry 9000, risolti inoltre alcuni problemi riguardanti alcuni moduli WiFi soprattutto di Atheros e problemi audio con Sony VAIO Pro 11.

In questa pagina troverete il changelog completo del nuovo Kernel Linux 3.13.5.
Importante novità dall'installazione dei nuovi driver in Ubuntu e derivate grazie ad un nuovo script rivisitato dal nostro amico / lettore AleRitty che oltre ad averlo tradotto correttamente in italiano ha incluse alcune migliorie nell'installazione (correggendo anche il problema dei pacchetti lowlatency).
Con il nuovo script potremo aggiornare il Kernel all'ultima versione stabile disponibile e rimuovere facilmente i vecchi Kernel presenti nella nostra distribuzione il tutto con estrema facilità.
Kernel Linux - script lffl

Per installare il nuovo Kernel Linux 3.13.5 in Ubuntu e derivate grazie al nuovo script basta digitare da terminale:
sudo apt-get install lynx 
wget https://dl.dropboxusercontent.com/u/209784349/kernel/kernel-update
chmod +x kernel-update
sudo ./kernel-update
al termine basta riavviare, al riavvio avremo il nuovo Kernel 3.13.5 installato nella nostra distribuzione.

Per rimuovere il nuovo Kernel basta digitare:
sudo apt-get purge linux.image-3.13.5-*
sudo update-grub
e riavviare.
Ringrazio il nostro amico / lettore AleRitty per la correzione dello script il cui sviluppo lo potete seguire attraverso la pagina GitHub dedicata.

Home Linux Kernel

mercoledì 26 febbraio 2014

CarbonCopyCloner, aggiornato e non più freeware - macitynet.it

CarbonCopyCloner, aggiornato e non più freeware - macitynet.it:



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CarbonCopyCloner, aggiornato e non più freeware

di  | 21/7/2012

Lo storico e utilissimo software per clonare i dischi rigidi si aggiorna ma diventa a pagamento. Supporto completo per Mountain Lion, nuove caratteristiche e migliorie specifiche per il display dei nuovi MacBook Pro Retina.

CarbonCopyCloner, una comoda e preziosa utility che consente di eseguire backup e clonare velocemente i dischi rigidi, noto per essere offerto gratuitamente con richiesta facoltativa di una donazione, si aggiorna e  diventa un prodotto commerciale.
L’annuncio arriva dagli sviluppatori che ora chiedono, al cambio, 25,19 euro, per la necessità “di far crescere il team di supporto e di sviluppo e continuare a offrire aggiornamenti e nuove caratteristiche”. Una notizia non piacevole, ma che potrebbe essere giustificata dalla rilevanza di questo software, spesso usato per migrare da un disco ad un altro i contenuti di un Mac e dalle numerose funzioni che altri applicativi da sempre offrono solo a pagamento.
Ricordiamo che CCC, consente di di creare dischi rigidi avviabili con esattamente il contenuto del disco originale; la copia è eseguita molto velocemente, poiché è sfruttato un meccanismo di copia blocco a blocco (a livello fisico del disco). Il sistema di backup supporta le copie incrementali: è in sostanza possibile eseguire copie “intelligenti” copiando solo i file e le cartelle effettivamente modificati rispetto all’ultima copia. Lo “scheduling” permette di programmare backup in determinate ore, giorni, settimane o mesi. E’ possibile istruire il software in modo da avviare le copie solo e soltanto quando un determinato drive si rende disponibile ed eseguire copie di backup via rete o tramite Internet.
L’ultima versione 3.5 di CarbonCopyCloner richiede Mac OS X Snow Leopard, Lion o Mountain Lion (per un periodo lungo saranno supportati gli utenti della versione 3.4 in grado di funzionare su Tiger e Leopard), migliora il supporto della partizione di recovering di Lion/Mountain Lion, supporta il Gatekeeper di OS X 10.8, risolve alcuni bug con OS X 10.7.4, migliora le performance riguardanti la cancellazione delle operazioni di scheduling e integra migliorie specifiche per il display dei nuovi MacBook Pro Retina.
Da notare che chi ha effettuato donazioni agli sviluppatori in passato non dovrà pagare per aggiornare alla nuova versione; sul sito degli sviluppatori è indicato come ritrovare eventualmente la propria registrazione.
CarbonCopy
[A cura di Mauro Notarianni]

venerdì 21 febbraio 2014

LockHunter: Come Eliminare File Bloccati Dal Sistema | GeekItalia

LockHunter: Come Eliminare File Bloccati Dal Sistema | GeekItalia:



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by Simone Zaccariello



LockHunter LockHunter: Come Eliminare File Bloccati Dal Sistema
A chi di voi non è mai capitato di non riuscire a di cancellare un file dal proprio Sistema Operativo per un errore che annuncia che non siamo riusciti ad eliminare il file?
Se non volete perdere tempo a dover riavviare il computer, alcuni sviluppatori hanno creato un programma per sbloccare i file bloccati dal sistema a causa di un processo attivo.
LockHunter è un Software Gratuito che svolge questo, è possibile integrare nel menù del tasto destro del mouse l’opzione per sbloccare ed eliminare il file rapidamente.
Inoltre ci permette anche di sapere quali sono i processi che tentano di impedirne l’eliminazione,una opzione molto utile insieme ad altre informazioni di secondaria importanza.
LockHunter infatti agisce in questo modo:
  1. Elimina o blocca il processo che non permette di cancellare il file, in modo tale da poterlo eliminare facilmente
  2. Il File eliminato viene inserito nel cestino, per poter essere ripristinato prima dell’eliminazione definitiva.

giovedì 13 febbraio 2014

Boot da Usb anche se il Bios non lo prevede | PC Professionale

Boot da Usb anche se il Bios non lo prevede | PC Professionale:



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Boot da Usb anche se il Bios non lo prevede

12 Febbraio 2014 di   
Le chiavette e gli hard disk Usb hanno soppiantato quasi completamente le tradizionali memorie di massa esterne, come i Cd e i Dvd oppure gli ormai quasi dimenticati floppy disk. Esistono però alcune circostanze in cui ancora oggi si è costretti a utilizzarle: è il caso, per esempio, del boot del sistema. Molti Pc non recenti supportano infatti il boot da hard disk, Cd e floppy, ma non da un’unità Usb. Anche le macchine virtuali VMware soffrono dello stesso problema.  Effettuare il boot da Usb però può essere molto utile anche in un ambiente virtualizzato: se si sta creando una chiavetta di ripristino, per esempio, è molto comodo poterla testare in un ambiente controllato, senza essere costretti a riavviare il computer per ogni test. Esiste un sistema che permette di superare le limitazioni del Bios: creare un disco di boot su floppy o Cd, capace di riconoscere le periferiche Usb (e non solo), che possa quindi elencare tutte le unità collegate e permettere di scegliere il dispositivo da avviare. Plop Boot Manager (www.plop.at/en/bootmanagers.htmlcorrisponde perfettamente a questo identikit: si tratta, appunto, di un boot manager, disponibile in molte varianti, adatte a essere masterizzate su un Cd oppure riversate su un floppy disk. L’archivio compresso che contiene tutte le sue versioni occupa meno di 3 Mbyte, e può essere quindi scaricato velocemente in caso di necessità, oppure mantenuto sull’hard disk senza occupare troppo spazio.
Per creare un Cd di boot masterizzate la versione .Iso di Plop Boot Manager su un disco vergine, mentre per usarlo con VMware Workstation selezionate un macchina virtuale spenta, fate clic su Edit virtual machine settings, quindi selezionate il disco CD/DVD e fate clic su Use ISO image file nella sezione Connection. Fate clic suBrowse e indicate la posizione dell’immagine, quindi assicuratevi che l’opzione Connect at power on sia spuntata. Avviate la macchina virtuale e premete Esc durante la fase di Post per entrare nel menu di boot del Bios; con le impostazioni di default bisogna essere molto rapidi, ma basta utilizzare il trucco suggerito sul numero 260 di Pc Professionale (novembre 2012, pagina 169) per allungare l’intervallo di tempo che intercorre tra l’avvio del sistema virtuale e l’inizio del caricamento.
Sistemi Operativi 4

Velocità della connessione

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