lunedì 29 dicembre 2014

iPhone nuovo cosa fare per configurarlo e cominciare ad usarlo - macitynet.it

iPhone nuovo cosa fare per configurarlo e cominciare ad usarlo - macitynet.it: "osa fare come prima cosa? Oggi è Natale e se tra un saluto ad un pare"



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iPhone nuovo, cosa fare come prima cosa? Oggi è Natale e se tra un saluto ad un parente e l’altro, tra un regalo da scartare e uno da fare, vi siete trovati tra le mani un iPhone o un iPad, siate voi dei neofiti sia che proveniate ad un altro prodotto di Apple per la mobilità, probabilmente vi starete facendo questa domanda. Nonostante i dispositivi Apple siano noti per essere amichevoli, ci sono alcune operazioni che si potrebbe essere tentati di saltare o altre che non sono così ovvie. Macitynet vi offre una piccola guida da seguire, magari tra una portata e l’altra del luculliano pranzo che vi aspetta, per cominciare nel modo migliore possibile. I passaggi da compiere sono pochi e semplici; l’intera procedura richiede soltanto qualche minuto di pazienza e poche informazioni. Le schermate che pubblichiamo di seguito sono state riprese da un iPhone, ma la procedura è valida anche per iPad.

Se state aggiornando da un vecchio iPad o iPhone, a meno di non voler dimenticare tutto quel che avete sul vecchio dispositivo, dovrete fare l’indispensabile back up

Backup del proprio iPhone o iPad

L’operazione richiede pochi secondi. E’ possibile effettuare il backup attraverso iTunes, semplicemente collegando iPhone e iPad al PC tramite connettore Lightning o a 30-pin; selezionando poi il dispositivo (attenzione, l’ultima versione di iPhone ha tolto la colonna di sinistra: lo troverete in alto, appena sotto i controlli della musica). Poi si potrà cliccare sul pulsante Effettua Backup. E’ anche possibile effettuare un backup tramite iCloud tramite connessione wireless. A tal fine è sufficiente recarsi nelle impostazioni di iOS, accedere alla funzione iCloud e cliccare sul pulsante Esegui Backup ora. Questa operazione è più lunga, specialmente se state facendo il back up su iCloud per la prima volta.
iPhone nuovo, cosa fare

Partiamo con nuovo iPhone

A questo punto mettete da parte il vecchio iPhone (se ce l’avete) e accendete il dispositivo tenendo premuto per qualche secondo il tasto di avvio (sul lato per iPhone 6 e 6 Plus, in alto per iPhone 5s, 5c e iPad). Se state usando un iPhone è assolutamente necessario inserire la SIM del gestore telefonico nell’apposito vano laterale dell’iPhone; la SIM può anche essere anche inattiva, ma non potrete farne a meno. In caso stiate configurando un iPad non è necessario, anche se si tratta di un 3G, sempre che vogliate navigare anche in mobilità. Dovrete però collegarlo ad un Mac o un PC con iTunes per attivarlo, oppure avere una rete Wi-Fi.
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Al primo avvio il dispositivo Apple non mancherà di salutare i nuovi utenti e richiederà, come prima operazione, di inserire la lingua predefinita di sistema. Ovviamente non manca l’italiano. Dopo aver selezionato la lingua siete finalmente pronti per il prossimo passaggio, ovvero impostare la connessione WiFi. Nel caso in cui non disponeste di una rete WiFi sarà necessario collegare il telefono al PC e servirsi di iTunes per continuare a inizializzare il vostro dispositivo.
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Dopo aver selezionato la rete WiFi, nel caso in cui quest’ultima disponga di una chiave di protezione, sarà necessario inserire la relativa password. Fatto ciò, sarà il momento di decidere se attivare i servizi di localizzazione o meno. Consumano batteria, ma attivare questi servizi potrebbe essere utile anche per ritrovare il dispositivo se viene smarrito o, nella peggiore delle ipotesi, rubato.
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Successivamente sarà possibile decidere se configurare il dispositivo come nuovo iPhone/iPad o se ripristinare dal precedente backup. La prima opzione sarà certamente l’unica possibile se non avete mai posseduto in passato un dispositivo iOS, mentre la seconda è preferibile nel caso in cui in passato abbiate posseduto un iPhone o un  iPad. In quest’ultimo caso, i dati personali precedentemente salvati sul vecchio dispositivo, verranno copiati automaticamente in quello nuovo. E’ possibile anche recuperare tutti i dati da un precedente salvataggio iCloud.

Recuperare le informazioni dal precedente iPhone o iPad

Se avete fatto il back up usando iTunes sul vostro Mac o PC, collegate il vostro iPhone o iPad al computer. Il resto lo farà il dispositivo per conto suo, senza quasi alcun intervento vostro. L’unica cosa che dovrete fare è aspettare.
Se avete scelto di ripristinare da iCloud, non dovrete neppure collegare l’iPhone o l’iPad al computer, ma dovrete avere il Wi-Fi, anche se ci vorrà un tempo significativamente più lungo. Attenzione però: in questo modo non avrete tutto quel che era presente sul vecchio iPhone o iPad, musica e applicazioni, principalmente, dovranno essere scaricate di nuovo.
Ricordate che alla fine dovrete comunque rimettere tutte le password e le login che avevate in precedenza. In particolare quella iCloud e quelle di iTunes.

Nessuna informazione da recuperare da Back up

Se invece quel che state configurando è il vostro primo dispositivo Apple, procedete oltre creando un ID Apple gratuito se già non ce l’avete.  Potrete anche non farlo subito, ma probabilmente è meglio procedere già in questa fase vorrete fare operazioni come come scaricare una prima applicazione
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Creare un account è gratis. Dopo aver letto ed accettato i termini di servizio, non resterà che scegliere se impostare l’utilizzo di iCloud o meno. E’ altamente consigliata la scelta positiva. Non costa nulla e potrete sempre ripristinare con un semplice tocco tutti i vostri dati nel caso in cui formattiate il telefono o ne acquistiate un altro in futuro. Il passo successivo è quello di impostare iMessage. E’ un servizio di messaggistica istantanea: è come Whatsapp, ma riservato soltanto ai messaggi inviati da e verso dispositivi Apple, quali iPhone, iPad, Mac e iPod Touch.
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Successivamente è possibile impostare un codice di quattro cifre, ossia un pin per proteggere il vostro dispositivo ad ogni sblocco, così che non possa essere utilizzato da chiunque. Se state configurando un iPhone 5s o successivo, oltre al PIN numerico è possibile configurare anche il codice con le impronte digitali, grazie a Touch ID
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Avete quasi terminato. Una delle ultime cose da fare è impostare Siri, l’assistente virtuale, in grado di rispondere a molte delle vostre domande. L’assistente virtuale può anche effettuare chiamate, inviare messaggi, aggiungere note al calendario o impostare sveglie. In ultimo, decidete se inviare informazioni ad Apple per migliorare i servizi offerti o meno.
Nella parte finale, se avete un iPhone 6 o iPhone 6 Plus, vi verrà chiesto se volete usare la modalità standard di visualizzazione o quella zoom. Nel primo caso avrete icone e scritte più piccole, ma sfrutterete maggiormente lo spazio a disposizione sugli schermi di nuova generazione; in pratica iPhone  Nel secondo caso avrete icone e scritte più grandi. In modalità standard the iPhone 6 Plus gira a 2208 x 1242 pixel; in modalità zoom imita un iPhone 6anche se 3X  (2001 × 1125). iPhone 6 passa da 1334 × 750 pixel ad uno schermo tipico di iPhone 5s ma a 2X (1136 × 640). È importante notare che iPhone 6 Plus in modalità zoom, non ruota lo schermo home in posizione orizzontale, una funzione esclusiva di questo modello.
Avete terminato il primo avvio del vostro iPhone/iPad. Benvenuti nel mondo Apple. Non dimenticate di leggere le guide e i tutorial per utilizzare al meglio i vostri nuovi dispositivi. Se poi volete sapere quali applicazioni scaricare, non dimenticate di visitarci in questi giorni. Macitynet pubblicherà tante classifiche per tutti i gusti, con il meglio del meglio dello store

martedì 9 dicembre 2014

Chrome su Mac ruba tutta la memoria? Ecco come ridurla e velocizzare la navigazione - macitynet.it

Chrome su Mac ruba tutta la memoria? Ecco come ridurla e velocizzare la navigazione - macitynet.it: "Chrome su Mac ruba tutta la memoria? Ecco come ridurla e velocizzare la navigazione

DI REDAZIONE | 3/12/2014 


Nonostante sia il browser più usato in assoluto, Google Chrome risulta essere un browser molto avido di memoria e molto “pesante” nel suo utilizzo quotidiano, situazione che pare essere peggiorata nel corso del tempo, forse a causa anche dei tentativi di Google di rendere il browser più simile ad una sorta di “sistema operativo” come Chrome OS, includendo funzionalità che richiedono un dispendio di energie da parte della macchina su cui gira, inclusi i Mac. Problematiche poco sentite da chi dispone di una generosa dotazione di memoria, ma evidenti per chi magari invece utilizza Mac più anziani e meno “dotati” ma che vuole comunque utilizzare Chrome come browser al posto di Safari.

Ecco qui di seguito una serie di suggerimenti per ridurre il consumo di memoria di Google Chrome su Mac: non si tratta di una ricetta magica, ma di consigli che potrebbero essere comunque utili per velocizzare la navigazione online.
Monitoraggio Attività (Tutti i processi)

Limitare Schede e Finestre

La navigazione smodata potrebbe portarvi presto a moltiplicare il numero di tab e finestre aperte nel browser: questo vi consentirà di lavorare e navigare con i siti preferiti sempre a portata di click, ma ogni tab potrebbe pesare come un macigno sulla memoria usata da Chrome, specie le tab che ospitano pagine “complicate” come ad esempio Gmail. Il consiglio dunque è quello di tentare di lavorare e navigare con il numero minore possibile di tab e finestre aperte, limitandosi al minimo indispensabile. Nel caso vogliate avere sempre a disposizione le ultime tab chiuse, o avere la possibilità di chiudere tutte la tab aperta in un solo click, potete usare l’estensione OneTab,disponibile su Chrome Web Store, che con un solo click farà collassare tutte le tab aperte in una sola, da cui poterle ripescare.onetab

Andateci piano con le estensioni

Le estensioni installate su Google Chrome possono consumare molta memoria e risultare un peso non indifferente per la vostra navigazione; questo anche se l’estensione è stata installata e mai (o di rado) utilizzata. Benché dormiente, un gruppo di estensioni inattive possono comunque richiedere risorse che sarebbero meglio utilizzate per la navigazione. Il consiglio è quello di installare in questo caso le estensioni basilari ed indispensabili (come ad esempio la già citata OneTab) e fare pulizia delle estensioni che non utilizzate spesse e che non sono indispensabili, visitando l’apposita sezione di Google Chrome disponibile in Altri Strumenti -> Estensioni.  Se disponibili, è preferibile usare ad esempio dei bookmarklet in luogo delle estensioni, aggiungendoli ai preferiti, certi che che non graveranno sulla memoria disponibile.

Usate il Task Manager

Il Task Manager di Gogole Chrome, disponibile su Altri Strumenti -> Task Manager, è un alleato prezioso perché vi indica quali processi, quali estensioni e quali tab stanno influendo maggiormente sulla memoria del vostro browser in esecuzione. Nell’immagine qui sotto vediamo come Inbox, la web app di Google, è la più avida di memoria, con quasi 400 MB di memoria richiesta; se dovessimo decidere di chiudere una tab per aumentare la memoria, Inbox sarebbe la prima da chiudere. Dal Task Manager è possibile anche terminare uno specifico processo, cliccando sul tasto apposito. Se dunque vedete qualche anomalia, come un’estensione che si è “allargata troppo”, il Task Manager può salvarvi dal tracollo con un solo click.
Task Manager - Google Chrome

Cancellate i dati di navigazione

Per velocizzare il vostro browser, cancellare di tanto in tanto i dati di navigazione può aiutare a restituire un po’ di sprint al browser. Potete raggiungere il menu da Altri Strumenti -> Cancella dati di navigazione, menu dal quale sarà possibile scegliere anche cosa cancellare nello specifico, in base anche a quali sono le nostre esigenze su cosa conservare e non perdere. Se volete usare le maniere forti, potete cancellare tutto e ripulire completamente il browser; diversamente, potrete selezionare cosa mantenere.
Questi consigli dovrebbero aiutarvi a ridurre il consumo di memoria di Google Chrome su Mac il più possibile; un ultimo e scontato suggerimento per evitare la “pesantezza” del browser di Google è ovviamente quello di passare a Safari, ma si tratta ancora una volta di una questione di esigenze e preferenze.Impostazioni - Cancella dati di navigazione


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lunedì 1 dicembre 2014

Un 'nuovo' malware Android può prosciugare batteria, credito telefonico e conto in banca | Hardware Upgrade

Un 'nuovo' malware Android può prosciugare batteria, credito telefonico e conto in banca | Hardware Upgrade: "Un 'nuovo' malware Android può prosciugare batteria, credito telefonico e conto in banca

Lookout ha seguito l'evoluzione del malware NotCompatible, attivo dallo scorso 2012. Nel corso degli anni sono state rivoluzionate le procedure ma non le finalità

di Nino Grasso pubblicata il 24 Novembre 2014, alle 16:01 nel canale TELEFONIA
 




NotCompatible era una minaccia di sicurezza affiorata nel 2012 mascherata da aggiornamento di sicurezza. Se scaricata, però, avrebbe concesso a chi eseguiva l'attacco un accesso capillare al dispositivo infetto. Il malware poteva essere integrato all'interno di un sito web o in una pagina compromessa, e la sua stessa evoluzione è stata seguita da Lookout.

La società di sicurezza informatica specifica che ad oggi è attiva la terza iterazione della minaccia, denominata come NotCompatible.C, apparentemente più pericolosa della "versione A" in quanto capace di "insediarsi nelle reti aziendali attraverso i dispositivi infetti e difficile da riconoscere dai tool di sicurezza di terze parti". NotCompatible.C si basa, però, anche sull'ingenuità dell'utente e basta un po' di buon senso per evitarlo.

Il malware riesce ad installarsi sul dispositivo attraverso e-mail di spam (inviate da dispositivi infetti) o siti web compromessi che propongono il download e l'installazione di un'applicazione con estensione APK. Bisogna, pertanto, aver attivato l'impostazione che prevede l'installazione di app da sorgenti diverse da Google Play e, inoltre, aver effettuato manualmente l'installazione del pacchetto.

Le conseguenze sono potenzialmente gravi e "costose" per l'utente: NotCompatible.C può infatti utilizzare la connessione di rete cellulare ed influire sul piano dati, può acquistare autonomamente biglietti di eventi su determinati servizi online o penetrare negli account Wordpress registrati sul dispositivo. In più, NotCompatible.C influisce negativamente sulla durata della batteria dello smartphone. Lookout propone naturalmente la propria soluzione di sicurezza per arginare la possibilità di infezione con il proprio smartphone Android.

NotCompatible ha già colpito, secondo la società, più di 4 milioni di smartphone nei soli Stati Uniti in circa 2 anni dalla sua prima apparizione, con l'obiettivo di creare una botnet di smartphone infetti da utilizzare con finalità malevole, fra quelle che abbiamo delineato poco sopra. Quello scoperto da Lookout non è l'unico malware "attivo" su Android, e sono parecchie le minacce sul sistema aperto di Google soprattutto nei mercati orientali in cui sono particolarmente diffusi gli store virtuali alternativi.

Di recente si è stimato che il 99% dei malware mobile siano sviluppati proprio sulla piattaforma del robottino verde, ma non è un numero che deve sorprendere. I sistemi della concorrenza più blasonati si basano spesso su piattaforme chiuse, e che possono accettare installazioni solo da app ufficiali: è pertanto logico che un sistema operativo open-source e pesantemente personalizzabile come Android sia più vessato da questo punto di vista, anche considerando che accoglie al suo interno circa l'80% delle quote di mercato dell'intera categoria."




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Velocità della connessione

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