mercoledì 13 dicembre 2017

Mac OS High Sierra non ha più i comandi ftp e telnet: guida su come reintegrarli | Levysoft

Mac OS High Sierra non ha più i comandi ftp e telnet: guida su come reintegrarli | Levysoft:



Nella ultima versione di Mac OS 10.13 High Sierranon tutti si sono accorti che i comandi ftp e telnet da Terminale sono assenti probabilmente perché ritenuti obsoleti e insicuri rispetto a sftp e ssh. Il problema è che la loro mancanza può creare qualche disagio specie se ci si deve collegare a vecchi switch Cisco (dove ssh non è previsto) o semplicemente vecchie installazioni Linux. Ma anche semplicemente se si vuole testare una particolare porta su un server (telnet nomeserver 8080) senza per forza dover usare il comando ‘nc’ di netcat (nc -v nomeserver 8080).
Insomma, se anche voi, come me, sentite la necessità del ripristino di questi due comandi, ecco una rapida guida su come reintegrarli sul vostro nuovo sistema operativo.

Ripristinare i file da un backup di Time Machine

Per recuperare i file di telnet e ftp, è sufficiente copiarli da una installazione di Mac OS Sierra o precedente oppure, se non più disponibile, da un vecchio backup su Time Machine.
Il percorso trovare i due file binari è /usr/bin: essendo una cartella di sistema è nascosta per raggiungerla velocemente si può inserire il percorso dal menu Vai -> Vai alla cartella del Finder:
Si può andare a ritroso nel tempo per trovare una versione del backup in cui i due file sono presenti.
Il problema è che se questi file vengono ripristinati direttamente nel percorso /usr/bin il sistema operativo risponderà con un messaggio di errore del tipo “Operation not permitted“.

Come disabilitare il SIP

Da Mac OS X 10.11 El Capitan Apple ha introdotto funzione SIP (System Integrity Protection) che mira a tutelare l’integrità del sistema nel caso in cui qualche malware o hacker ostile riuscisse a compiere una “escalation dei privilegi” sino ad assumere quelli di root. Se nella maggior parte questo è un grande sistema di sicurezza, è anche vero che nel nostro caso, in cui dobbiamo ripristinare dei file di sistema, è un limite in quanto la funzione SIP potrebbe pensare che un malintenzionato voglia modificare il sistema operativo.
Per verificare lo stato di SIP basta lanciare il seguente comando da Terminale:
csrutil status
per avere in risposta:
System Integrity Protection status: enabled.
Per avere conferma se un particolare directory è sotto la restrizione di SIP è sufficiente, da terminale, lanciare il comando
ls -Ol /
...
drwxr-xr-x@ 10 root wheel restricted,hidden 320 25 Ott 18:21 usr
Le directory che hanno associato il flag ‘restricted’ sono sotto il controllo di SIP.
Per disabilitarlo occorre riavviare il Mac premendo la combinazione di tasti Cmd+R per entrare in Recovery Mode, ovvero in Modalità di ripristino che permette di avviare il Mac da una piccola partizione nascosta che viene creata durante le installazioni di OS X. Questa partizione contiene l’essenziale per accedere ad alcune utility con cui cercare di riparare un Mac non funzionante, eseguire il ripristino di un backup di Time Machine o reinstallare il sistema operativo scaricandolo da Internet, arrivare alla schermata delle utility OS X e lanciare il Terminale.
A questo punto diamo prima il comando
csrutil disable
per disabilitare SIP
e poi
reboot
per avviare il Mac.
Il Mac, dopo questa operazione, funziona normalmente ma non ha più i controlli di SIP. Possiamo verificarlo lanciando il Terminale e dando il comando
csrutil status
System Integrity Protection status: disabled.
Solo a questo punto possiamo copiare i file nella cartella /usr/bin. Essendo una funzione importante di OS X per garantire l’integrità di Mac OS X, vi consiglio di riattivare il SIP il prima possibile, semplicemente, riavviando il Mac ancora in Recovery Mode, ed eseguire da Terminale il comando
csrutil enable
seguito da un altro reboot

Altre alternative se non si dispone di un backup

Per recuperare i file di telnet e ftp, ci sono vari modi, se non si dispone di un backup ti Time Machine.
Uno è installare inetutils da Homebrew
brew install inetutils
oppure direttamente
brew install telnet
Un altro modo è compilare direttamente i file interessanti scaricare da qui il pacchetto inetutils-1.9.4.tar.gz. Quindi scompattarlo col comando:
tar xvjf inetutils-1.9.4.tar.gz
Quindi entrare nella directory appena scompattata e configurando il pacchetto
cd inetutils-1.9.4
./configure --disable-servers --disable-dnsdomainname --disable-hostname --disable-ping --disable-ping6 --disable-rcp --disable-rexec --disable-rlogin --disable-rsh --disable-logger --disable-talk --disable-tftp --disable-whois --disable-ifconfig --disable-traceroute
Orasi può procedere con la compilazione, ma invece di usare il comando classico “make install” lancio solamente
make
e poi copiare direttamente i file interessati nella cartella /usr/bin/
sudo cp telnet/telnet /usr/bin/
sudo cp ftp/ftp /usr/bin/
Ovviamente anche per tutti questi altri metodi, affinché la copia dei file nella cartella di sistema /usr/bin/ vada a buon fine, occorre sempre prima disabilitare il SIP.


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lunedì 22 maggio 2017

Ridurre le dimensioni dei PDF con immagini direttamente da macOS a costo zero - Macitynet.it

Ridurre le dimensioni dei PDF con immagini direttamente da macOS a costo zero - Macitynet.it:

DI  | 

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Tra le tante cose che Utility ColorSync (applicazione integrata di serie con macOS) consente di fare, anche la creazione di “filtri” per ridurre il “peso” di documenti PDF con immagini ad alta risoluzione.

I file PDF sono molto comodi poiché consentono di spedire documenti formattati esattamente come sono stati pensati, permettendo a chi li riceve di leggerli perfettamente senza bisogno di avere l’applicazione usata per creare i documenti e con in più vantaggi come la possibilità di proteggere immagini e testi da copie non autorizzate.
Creare i PDF è molto semplice, soprattutto da Mac che supporta questo formato per sua natura direttamente nel sistema operativo (da qualsiasi applicazione che consente di stampare, è possibile esportare un file PDF). Disponendo di un’applicazione specifica per la gestione avanzata di questi file è possibile ridurre le dimensioni dei PDF, opzione comoda in particolare quando si deve allegare un documento a un messaggio di posta elettronica; con Adobe Acrobat è sufficiente utilizzare il comando Salva come altro. La riduzione delle dimensioni dei file PDF determina un miglioramento delle prestazioni complessive nella gestione del documento senza modificarne l’aspetto a schermo, opzione comoda soprattutto quando l’accesso avviene dal Web.

Programmi gratuiti

Anche non avendo un programma specifico per la compressione dei documenti PDF (es. questo), è possibile ridurre le dimensioni di questi file mediante Utility ColorSync, applicazione di serie con il Mac che consente di diminuire il “peso” di file PDF con immagini ad alta risoluzione, ricampionandole in bassa risoluzione (adatta per visualizzazione a video).
Utility ColorSync elenca tutti i “profili colore” installati su Mac e visualizza informazioni dettagliate sui profili stessi. Quando installiamo dispositivi, quali fotocamere, stampanti o monitor, sono installati anche i relativi profili, aggiunti all’elenco di Utility ColorSync. Ogni profilo contiene informazioni di riepilogo sul profilo e una vista tridimensionale dello spazio colore, che consente di visualizzare le capacità e i limiti relativi al colore o il gamut del dispositivo.
Tra le varie cose che è possibile fare con “Utility ColorSync“, anche la riduzione del “peso” dei file PDF. Di seguito le istruzioni su come procedere e creare un filtro utilizzabile più volte:
1) Aprite l’applicazione Utility ColorSync
2) Selezionate la voce “Filtri” nella barra strumenti
3) Selezionate (fate diventare blu) la voce “Reduce file Size”, cliccate sul triangolino a destra della voce e scegliete “Duplica filtro”
dimensioni dei pdf
4) Fate doppio click sul filtro creato per assegnare un nuovo nome e chiamatelo, ad esempio, “Riduzione PDF”
5) Adesso bisogna modificare i parametri del filtro appena creato. Fate click sul triangolo a sinistra della scritta “Riduzione PDF”. Vedrete due opzioni: “Campionamento Immagine” e “Compressione Immagine”. Eliminate la prima riga (basta cliccare sulla “x” a destra del nome)
6) Resta a questo punto l’opzione “Compressione immagine”. Fate click sul triangolo a sinistra di questo nome per mostrare le opzioni di compressione, spostate lo slider della qualità nella posizione intermedia prima della massima (è l’opzione che normalmente consente di ridurre le immagini senza impattare troppo sulla qualità).
7) A questo punto avete terminato le operazioni da fare in “Utility ColorSync” Potete chiudere la finestra. Il filtro sarà d’ora in poi disponibile in qualsiasi momento senza bisogno di ricrearlo da capo.
8) Per comprimere un file basterà a questo punto trascinare un PDF da comprimere all’interno di “Utility ColorSync” o scegliere la voce “Apri” dal menu “File”. Nella finestra che compare con il PDF, basta cliccare nel menu in basso “Filtro”, scegliere “Riduzione PDF”, fare click su “Applica” e attendere qualche secondo: il “peso” complessivo del file verrà compresso. Per salvare il nuovo file compresso basta scegliere “Salva” dal menu File.


La riduzione complessiva che è possibile ottenere dipende da vari fattori, compresa ovviamente la risoluzione delle immagini integrate nel PDF originale. Nel caso di documenti PDF con immagini molto “pesanti”, si può arrivare a una compressione superiore anche al 70%.

giovedì 30 marzo 2017

Con macOS 10.12.4 possibile reistallare l'OS fornito originalmente col Mac - Macitynet.it

Con macOS 10.12.4 possibile reistallare l'OS fornito originalmente col Mac - Macitynet.it: "Con l’aggiornamento a macOS 10.12.4, Apple ha integrato una nuova combinazione di tastiera che consente di reinstallare macOS in caso di problemi o se si vuole ripristinare la macchina allo stato originale. L’opzione si aggiunge alle altre funzioni di recovering da sempre disponibili.


Con l’aggiornamento a macOS 10.12.4, Apple ha integrato una nuova combinazione di tastiera che consente di reinstallare macOS in caso di problemi.



Le procedure che conosciamo finora (le combinazioni di tasti di ripristino sempre esistite) sono sempre valide ma con l’ultimo update si può sfruttare una nuova combinazione di tastiera che permette di ripristinare esattamente la release del sistema operativo fornita a suo tempo  con il Mac e non necessariamente l’ultima release disponibile.

Questa opzione – spiega una nota tecnica di Apple (ancora non tradotta in italiano) è la combinazione Shift-Option-Command-R. Scegliendo il ripristino con questa scorciatoia di tastiera non si avrà l’ultima versione di macOS, ma quella, appunto,  che  era stata fornita con il Mac o la versione più vicina a quella disponibile nei giorni di acquisto.

Questo permette di “tornare indietro nel tempo”, magari tornando, se necessario, ad una versione del sistema operativo che si è rivelata più stabile per la nostra configurazione o compatibile con un software non recente. Ma la funzione è utile anche per chi non ha mai aggiornato per gli stessi motivi e che, fino a ieri, era costretto a qualche contorsione per non essere costretto ad aggiornare all’ultimo macOS nel caso si rendesse necessario reinstallare il sistema. Restano attive tutte le precedenti opzioni e modalità.



Come sempre finora, la combinazione Option-Command-R consente di aggiornare all’ultima versione di macOS compatibile con il proprio Mac, quindi la più recente disponibile; la combinazione Command-R reinstalla, invece, l’ultima versione di macOS installata sul Mac senza bisogno poi di aggiornare all’ultima versione.

Ricordiamo che per scaricare e reinstallare macOS usando macOS Recovery, bisogna disporre di una connessione internet a banda larga; quando scarichiamo macOS tramite macOS Recovery, il numero di serie del computer viene inviato a Apple per facilitare l’autenticazione della richiesta dell’utente. Basta avviare da Internet Recovery tenendo premuti i tasti Opzione-Comando (⌘)-R subito dopo aver acceso o riavviato il Mac. Rilasciare i tasti quando compare il logo Apple. L’avvio è completato quando viene visualizzata la finestra Utility.



A questo punto è possibile aprire Utility Disco dalla finestra Utility, quindi usare Utility Disco per inizializzare il disco rigido o l’unità SSD integrata usando il formato Mac OS esteso (journaled).



Al termine uscire da Utility Disco, scegliere “Reinstallazione macOS” (o Reinstallazione OS X) dalla finestra Utility e seguire le istruzioni sullo schermo. Al termine della procedura il Mac si riavvia e viene visualizzata un’impostazione assistita.Possiamo reinstallare OS X in modo da eliminare dal computer qualunque elemento a noi associato, ai nostri dati o al nostro ID Apple. È possibile premere i tasti Cmd-Q e fare clic su “Spegni”: il nuovo proprietario potrà quindi completare la procedura di impostazione assistita usando i propri dati.

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